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Cavalli e domesticazione

In passato anche i cavalli domestici hanno preferito partner della specie selvatica. Una scoperta che ha permesso di capire meglio le origini della domesticazione del cavallo da parte dell’uomo.
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In passato anche i cavalli domestici hanno preferito partner della specie selvatica. Una scoperta che ha permesso di capire meglio le origini della domesticazione del cavallo da parte dell’uomo.

Tutto sommato il desiderio verso partner imprevedibili e selvaggi, e la spinta a volerli in qualche modo cambiare, non riguarda solo il genere umano e in particolare le donne, come vuole la vulgata. Da un nuovo studio pubblicato su PNAS anche i cavalli della specie domestica in passato hanno preferito in molte occasioni partner della specie selvatica Equus ferus, e questa scoperta ha permesso di risolvere l’annosa questione sulle origini della domesticazione del cavallo da parte dell’uomo.

Vera Warmuth, zoologa di Cambridge, con i colleghi ha eseguito uno studio sulla genetica storica del cavallo domestico: ha inserito in un database 300 diversi genomi, da animali provenienti dalla steppa euroasiatica. Lo scenario risultante mostra che l’antenato estinto dei nostri cavalli domestici, l’Equus ferus, si è diffuso a partire dall’Asia orientale circa 160.000 anni fa, soprattutto occupando poi le zone oggi a carico di Ucraina e Kazakistan.

La genetica ha aiutato i ricercatori a svelare l’enigma della domesticazione del cavallo

Una o più origini
Fino a oggi la comparsa della specie domestica Equus ferus caballus sembrava impossibile potesse avere avuto origine in un’area geografica così ristretta, e si pensava, anche per il ritrovamento di diversi reperti archeologici, che la specie si fosse formata a macchia di leopardo in diverse zone. Ad avvalorare questa teoria anche le numerose linee genetiche materne, che fino a oggi si pensava fossero la riprova di diversi eventi di domesticazione in una più ampia zona geografica.

Cosa dicono i geni
Invece le cose sono andate diversamente. Lo studio ha preso in considerazione il DNA mitocondriale e i geni del cromosoma Y, scoprendo che questa enorme varietà dipende dai numerosi incontri amorosi tra i maschi domestici con femmine selvatiche, che venivano conquistate e poi annesse al branco. In un certo senso si trattava in quel periodo di una doppia domesticazione, del genere umano nei confronti dei cavalli, e dei cavalli domestici maschi nei confronti delle giumente selvatiche. Deve essere stata una gran fatica.

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