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Una specie di delfino nata per ibridazione

Grazie allo studio dettagliato del DNA è stata dimostrata per la prima volta la speciazione per ibridazione nei delfini: la stenella climene è frutto dell'incrocio tra due diverse specie con cui condivide l'areale.
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La stenella climene (Stenella clymene) è una specie di delfino un po' particolare. Se il suo cranio ricorda quello di Stenella coeruleoalba, il suo aspetto complessivo e il suo comportamento sono invece simili a quelli di Stenella longirostris, tanto che gli studiosi sono stati anche indecisi se trattarla o meno come specie a sé. Il quadro si complica quando guardiamo le analisi di filogenesi molecolare: se usiamo il DNA mitocondriale, la specie risulta avere un progenitore in comune con S. coeruleoalba, mentre usando il DNA nucleare la stessa parentela la avrebbe con S. longirostris.
Due esemplari di S. longirostris (immagine: Wikimedia Commons)
E se questa specie fosse nata proprio dall'incrocio tra le sue due "cugine" con le quali condivide l'areale? Un gruppo di ricercatori ha deciso di rispondere una volta per tutte a questa domanda, cercando di capire, cioè, se stenella climene sia frutto di quel processo che in biologia viene detto speciazione per ibridazione. L'ipotesi, già avanzata in precedenza, era stata accolta con cautela: nel regno vegetale sono numerosi gli ibridi che si sono differenziati in nuove specie, mentre tra gli animali questi casi si credevano limitati agli insetti e ai pesci. Negli altri gruppi, infatti, gli ibridi solitamente sono destinati a non sopravvivere a lungo oppure a non lasciare discendenti, come nel caso del mulo, ibrido sterile frutto dell'incrocio tra un maschio di asino (Equus asinus) e una femmina di cavallo (Equus caballus). Utilizzando campioni di ben 72 individui (15 S. clymene, 21 S. longirostris, 36 S. coeruleoalba), i ricercatori hanno analizzato in dettaglio il DNA mitocondriale e nucleare delle tre specie, concludendo che le somiglianze già notate in precedenza erano proprio dovute al fatto che stenella climene si è generata col contributo di due specie diverse. Visto che il DNA mitocondriale è ereditato solo per via materna, nella prima coppia la femmina doveva essere una S. coeruleoalba, mentre il maschio era un esemplare di S. longirostris. In cattività i delfini avevano già mostrato di essere particolarmente adatti a generare ibridi, a volte persino fertili come il Wholphin, incrocio tra un tursiope (Tursiups truncatus) e una pseudorca (Pseudorca crassidens); ma questa è la prima volta che viene dimostrata in natura la speciazione per ibridazione in questo gruppo. I risultati dello studio sono stati pubblicati questo mese sulla rivista PloS One. In apertura, due esemplari di Stenella clymene Immagine: Wayne Hoggard NOAA/NMFS/SEFSC
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