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La capsula Orion alla prova del volo

Il 4 dicembre è fissato il primo test di volo della navicella Orion, sviluppata dalla NASA, per le future esplorazioni umane su di un asteroide e Marte
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Il razzo United Launch Alliance Delta IV Heavy, il più potente in circolazione, la farà alzare dalla piattaforma di lancio numero 37 alle 7:05, ora della costa orientale degli Stati Uniti. Da quel momento la capsula Orion Deep Space comincerà un viaggio di 4 ore e mezzo che da Cape Canaveral, in Florida, la porterà fuori dall'atmosfera terrestre per il suo primo test di volo. Oltre la Stazione Spaziale, verso Marte Mentre stiamo seguendo con attenzione l'attività scientifica che la prima astronauta italiana, Samantha Cristoforetti, sta svolgendo sulla Stazione Spaziale Internazionale c'è chi sta già pensando ai prossimi viaggi dell'uomo nello spazio. Orion, infatti, è il vettore che l'Agenzia Spaziale Americana, la NASA, sta sviluppando per intraprendere nei prossimi decenni nuovi viaggi di esplorazione del Sistema Solare con equipaggio verso mete che sanno di fantascientifico, come Marte e uno degli asteroidi più vicini al nostro pianeta. Il test del 4 dicembre, che verrà effettuato senza alcun personale a bordo, prevede che inizialmente Orion orbiti attorno alla Terra. In questa fase sgancerà il primo stadio del razzo che l'ha portata nello spazio. Dopo un'orbita completa, la capsula con il secondo stadio del razzo, dovrebbe raggiungere la velocità di circa 30 mila kilometri orari prevista per raggiungere la quota di 5800 kilometri da Terra, circa 15 volte la quota media a cui orbita la Stazione Spaziale Internazionale. Tutte le fasi principali del volo sono descritte da questa immagine diffusa dalla NASA nei giorni scorsi: Una fase particolarmente «calda» Una fase particolarmente delicata del volo sarà il rientro in atmosfera. Progettata per il trasporto di esseri umani, infatti, Orion deve riuscire a garantire un rientro sicuro sulla Terra agli astronauti. In questa fase ha particolare importanza lo scudo termico, che serve a garantire l'integrità della struttura quando si surriscalderà fino a 2000 gradi centigradi. La praticabilità di far viaggiare davvero un equipaggio verso Marte o qualche altra meta è ancora lontana dal realizzarsi, ma lo sforzo tecnologico per realizzare vettori come Orion è un'occasione di innovazione tecnologica eccezionale. Per conoscere più da vicino la storia di Orion, potete guardare il video che la stessa NASA ha pubblicato lo scorso ottobre:
Orionflightest
Orion_with_ATV_SM

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