Parentele linguistiche
In particolare il malgascio ha un vocabolario sovrapponibile per il 90% a quello della lingua ma’anyan parlata nella regione del fiume Barito nel Borneo meridionale. Di fatto, può essere considerato un suo dialetto. Ma chi fu a diffondere questa lingua orientale sull’isola africana e in che periodo? Un team internazionale di ricercatori ha fatto luce sul mistero, recuperando da siti archeologici datati a più di mille anni fa semi di piante asiatiche. È la prima prova che queste colture furono introdotte in Madagascar e nelle vicine isole Comore da coloni provenienti dall’Asia meridionale. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences.
Antichi resti di piante coltivate sono stati recuperati dai sedimenti di scavi archeologici in Madagascar e altre isole vicine e sulla costa orientale africana (immagine:Nicole Boivin)
Dall'Asia all'Africa
La ricerca genetica ha confermato che gli abitanti del Madagascar effettivamente condividono una stretta ascendenza con malesi e polinesiani. Le popolazioni degli altopiani centrali di etnia Merina e Betsileo conservano ancora tratti somatici tipicamente orientali. Ma finora gli scavi avevano restituito solo testimonianze di antichi insediamenti di cacciatori-raccoglitori giunti dall’Africa tra il primo e il secondo millennio, mentre mancavano testimonianze di una colonizzazione austronesiana. Il team ha potuto identificare quasi 2.500 specie di piante antiche provenienti 18 siti in Madagascar, sulle isole vicine e sulla costa africana orientale. I loro resti sono stati estratti dai sedimenti passati al setaccio ed esaminati per scoprire se la loro origine era l’Africa o qualche altra parte del mondo.
Alcuni dei semi recuperati duranti gli scavi, che hanno permesso di ricostruire la colonizzazione del Madagascar e delle isole Comore da parte dei popoli austronesiani (immagine: PNAS)