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Tana per Philae!

Un tormentone di internet recita "pics or it didn't happen", cioè se non ci sono fotografie allora non è successo. Ecco la prova fotografica che siamo davvero atterrati su una cometa.
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A quasi due anni dallo storico atterraggio sulla cometa 67P/Churyumov–Gerasimenko, l'Agenzia Spaziale Europea (ESA) pubblica una notizia che entusiasma di nuovo i numerosi fan della missione Rosetta: la sonda, ancora in orbita intorno alla cometa, è riuscita a fotografare Philae, il lander che ora si trova sulla sua superficie.  

La soluzione di un mistero

La notizia non è solo una chicca per gli appassionati delle avventure spaziali e della missione, i cui protagonisti sono stati inevitabilmente antropomorfizzati anche grazie a una simpatica serie di cartoni animati, ma risponde a una domanda fondamentale per gli scienziati: nessuno sapeva infatti dove fosse finito il povero Philae alla fine del suo rocambolesco atterraggio, avvenuto nel novembre del 2014. In base alle trasmissioni radio, l'ultima delle quali del luglio 2015, i tecnici avevano circoscritto l'area in cui si trovava Philae, ma le fotocamere non erano riuscite a immortalarlo. O meglio: le fotografie non erano abbastanza definite da permettere la sua individuazione. Alla fine lo strumento Osiris, scattando da 2,7 km di distanza, è riuscita a farci riconoscere le fattezze del robottino.
(Immagine: ESA/Rosetta/MPS for OSIRIS Team MPS/UPD/LAM/IAA/SSO/INTA/UPM/DASP/IDA)
Ora gli scienziati sanno esattamente da dove provengono i dati prodotti dalla sonda durante i tre frenetici giorni di osservazioni ed esperimenti, prima che la batteria primaria si esaurisse. Purtroppo il lander è atterrato in una zona che riceve poca luce, e i pannelli solari di cui è dotato sono stati sufficienti solo per tentare, di tanto in tanto, un breve contatto radio con Rosetta.  

Arriva compagnia

Presto Philae non sarà più solo sulla superficie di 67P/Churyumov-Gerasimenko: il 30 settembre Rosetta comincerà una discesa controllata che terminerà con lo schianto della sonda sulla cometa. Ormai lontana dal Sole, la sonda rimarrebbe presto senza energia e gli scienziati, invece di tentarne l'ibernazione (senza alcuna garanzia di poterla riutilizzare), hanno deciso di sfruttare l'occasione irripetibile di ottenere fotografie e misurazioni da distanza ravvicinata. Philae e Rosetta, che prima dell'atterraggio avevano viaggiato insieme attraverso il sistema solare per oltre 10 anni, torneranno, in un certo senso, insieme.   Immagine in apertura e immagine box: Esa
Philae_close-up

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