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Che fesseria la guerra

"Uccidere, prevaricare, violentare non sono necessità biologiche, ma meccanismi primitivi di difesa nell’ambito di una condizione di insicurezza o di paura".
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 “Le istruzioni nel nostro DNA, come quello di tutti gli esseri viventi, sono di conservarsi, riprodursi e morire. Uccidere, prevaricare, violentare non sono necessità biologiche, ma meccanismi primitivi di difesa nell’ambito di una condizione di insicurezza o di paura”. Le parole di Umberto Veronesi introducono Ombre di guerra, una “mostra di 84 fotografie dai principali conflitti nel mondo per dire basta al dramma della guerra”.

 
Ho visitato la mostra una volta e sono tornata per vederla meglio, prima di scrivere questo post. Ho sempre sentito dire che siamo fortunati perché dal ’45 a oggi c’è stata la pace. La pace per noi, certo, ma non per moltissimi altri. Troppi conflitti si sono dati il cambio nel mondo in meno di un secolo. Io ricordavo le grandi, le più vicine, quelle che hanno coinvolto paesi importanti. Chi pensa mai a Cipro (1964), al Biafra (1968), all’Angola (1975), alla Liberia (1997), al Congo (1997), al Borneo (1999)?
 
Le immagini in mostra sono icone belliche pluripremiate, scattate dai grandi nomi del fotogiornalismo (Capa e Huet, McCullin e Nachtwey fra gli altri). Ma non c’è molta retorica nelle loro immagini, soprattutto nelle più recenti, riprese con grande pericolo per i fotografi che sono riusciti a infilarsi dove nessun testimone è gradito.
 
Mi hanno anche impressionato i numeri che si leggono nel catalogo: “Dal secondo conflitto mondiale oltre il 90% dei caduti in guerra sono civili e tra loro, la metà sono bambini”. Come mi hanno pure sconcertato queste cifre riportate sui pannelli in esposizione:
 
  • 2,7 miliardi di dollari è il costo di 1 sottomarino classe Virginia
  • 2,7 miliardi di dollari è il costo di un anno di trattamento per 7,5 milioni di madri sieropositive africane
 
  • 1400 milioni di euro è il costo della portaerei italiana Cavour
  • 1400 milioni di euro è il costo per costruire oltre 4000 asili nido in tutta Italia
 
  • 89 milioni di dollari è il costo di 1 missile Trident II
  • 89 milioni di dollari è il costo per realizzare 8.900.000 trattamenti anti-tubercolosi efficaci nel 95% dei casi
 
  • 4 miliardi di dollari è la spesa totale di 1 giorno per mantenere gli apparati militari
  • 4 miliardi di dollari è il costo annuale dei programmi OMS di controllo della malaria (1 milione di morti all’anno) che potrebbero permettere il raggiungimento degli obiettivi di contenimento della malattia
 
La mostra, che chiude il 10 gennaio alla Rotonda della Besana di Milano (se vi capita da non lasciatevela scappare: è pure gratis) fa parte di Science for Peace, l’iniziativa avviata qualche mese fa dalla Fondazione Veronesi per creare un movimento per la pace con alla guida uomini e donne di scienza. Vi segnalo anche il concorso, aperto a tutte le scuole secondarie, per disegnare il simbolo del movimento (scadenza: maggio 2010).
 
Potete vedere una piccola selezione delle foto in mostra in questa piccola galleria online. E un tributo video a Nachtwey, dove trovate anche diverse foto esposte in mostra.
 

 
Come dice Luc Montaigner, “l’unica guerra che vale la pena di combattere è quella contro le malattie”:
 

Mi resta solo da chiudere con le parole di Prevert, “Quelle connerie est la guerre”. Sì, la guerra è proprio una gigantesca fesseria.
 
Tanti auguri a tutti, per un 2010 senza troppe fesserie.
 
*****
 
I dati riportati sui pannelli sono a cura di Francesco Vignarca - Rete italiana per il disarmo
Le fonti: CESVI per World AIDS Day 2008; Ministero della Difesa; SIPRI Yearbook 2009; Programma Joint Strike Fighter; Elaborazioni campagna Sbilanciamoci!; United Nations Development Programme; MSF - Campagna Accesso ai Farmaci su dati OMS; Bollettino OMS e World Malaria Report 2008; Economics for Equity and Environment.

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