- ambito dei contenuti (sono 4: numeri, spazio e figure, relazioni e funzioni, dati e previsioni);
- processi coinvolti nella risoluzione (sono 8 e ciascuno è descritto nel QdR;
- riferimento alle Indicazioni Nazionali e alle Linee Guida;
- formato della domanda: scelta multipla, scelta multipla complessa (tipo V/F oppure Sì/No), risposta aperta univoca o articolata.
Esempio dalla Prova Nazionale 2013. L'ambito è quello dei numeri. Il processo: riconoscere in contesti diversi il carattere misurabile di oggetti e fenomeni. Indicazioni nazionali: esprimere misure utilizzando anche le potenze del 10
Per consultare il Quadro teorico di Riferimento segui il link al sito INVALSI, dove si trova il documento in formato PDF
Tabella 1: Distribuzione delle risposte a livello nazionale per il quesito dell'esempio precedente
I risultati nazionali riportati nella Tabella 1 mostrano come più del 71% degli studenti italiani siano convinti che la moltiplicazione sia l'operazione che dà il risultato più grande. Questa informazione è molto utile per i docenti, in particolare per la loro programmazione didattica. Un altro esempio riguarda un quesito della Prova Nazionale 2013 i cui risultati sono riportati nella Tabella 2.
Tabella 2: La distribuzione delle risposte per l'esempio precedente (D19).
Anche se la percentuale di risposte corrette è abbastanza elevata, il 27% degli studenti ritiene che la radice quadrata di un numero sia la metà del numero stesso (opzione A) e un altro 28% circa, assolutamente incurante della posizione della virgola, considera 6,4 al pari di 64 e quindi la sua radice un numero dove compaia 8 (opzioni C e D). Un tale risultato suggerisce che più del 50% degli studenti italiani esce dalla scuola secondaria di I grado senza avere affatto chiaro il concetto di radice quadrata.
Puoi consultare la prova nazionale di matematica per la classe terza della scuola secondaria di primo grado dell'anno scolastico 2012-13 a questo indirizzo
Che informazioni si traggono dalle domande a risposta aperta del test?
Una domanda a scelta multipla è in grado di ridurre notevolmente la componente soggettiva della correzione e quindi è sicuramente uno strumento di misura dei livelli di apprendimento più preciso, ma, nello stesso tempo è meno adatta per valutare competenze più complesse, come ad esempio le competenze argomentative di uno studente. Per questo motivo, i test INVALSI sono costituiti da domande con diverse tipologia di risposta. Le domande a risposta aperta, nei test INVALSI, sono di diverso tipo:
- a risposta univoca, facili da correggere e da valutare;
- a risposta aperta articolata che possono richiedere semplici argomentazioni. giustificazioni, sequenze di calcoli.
Al seguente link si può trovare la Prova di matematica per la classe V della scuola primaria (fascicolo 1): Rilevazione degli apprendimenti 2012 - 2013.
A disposizione anche la Griglia di correzione relativa allo stesso fascicolo di prove: Griglia di correzione 2013 - Matematicia Classe V Scuola Primaria
A distanza di 6 anni dalla sua nascita, quali sono stati gli effetti del test INVALSI sul sistema scolastico nel nostro paese?
Il principale effetto del test INVALSI sul sistema scolastico è quello di poter disporre di dati che permettono, a diversi livelli, un confronto necessario per andare ad individuare quelle istituzioni scolastiche che presentano maggiori criticità e poter di conseguenza intervenire per aiutarle a migliorare. Si tratta, infatti, di un problema di equità scolastica: tutti gli studenti italiani devono poter accedere a livelli alti di istruzione, a quelle competenze di base che la legge prevede debbano essere loro garantite.
I risultati dei test INVALSI sono molto utili sia per i dirigenti scolastici sia per i docenti: i primi li possono utilizzare per redigere il rapporto di autovalutazione della scuola (previsto dal Regolamento approvato dal CdM l’8 Marzo 2013), mentre i secondi li possono usare per potenziare e migliorare l’azione didattica. Per la prima volta, le scuole hanno a disposizione dei dati che permettono loro di potersi confrontare con l’esterno, con altre scuole o classi i cui studenti hanno lo stesso background socio-economico e culturale della propria scuola. Inoltre, i docenti, in particolare di Italiano e Matematica, hanno a disposizione il test (e i suoi risultati) che rappresenta uno strumento di misura dei livelli di apprendimento dei loro studenti uguale per tutti, utile per intervenire sui processi di apprendimento dei propri allievi, per acquisire consapevolezza delle caratteristiche del proprio insegnamento e per verificare l’efficacia della propria azione educativa. Queste prove esterne sono, infine, uno strumento in più in mano all’insegnante per arrivare ad una valutazione complessiva dell’allievo.
Al seguente link le linee guida per il rapporto di autovalutazione della scuola: Linee guida per la definizione del Rapporto di Autovalutazione