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Metodi di bilanciamento a confronto

Loretta vuole sapere che differenza c'è tra il metodo del numero di ossidazione e il metodo delle semireazioni quando si bilancia una reazione redox.
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Loretta ha scritto: Buongiorno, avrei bisogno di un piccolo aiuto per rispondere ad una domanda che mi sta creando un po' di confusione. Che differenza c'è tra il metodo del numero di ossidazione ed il metodo delle semireazioni quando devo bilanciare una redox? Grazie mille dell'aiuto che mi darà.   Ecco l’aiuto: Il primo obiettivo da raggiungere quando si bilancia una reazione redox è di equilibrare il numero di elettroni che ossidante e riducente si scambiano. Tale numero può essere individuato sulla base della variazione del numero di ossidazione degli atomi che si ossidano e si riducono. Questo metodo, pertanto, comporta che, almeno per gli elementi coinvolti nella redox, sia assegnato il numero di ossidazione prima e dopo la reazione. È un metodo utile soprattutto quando la reazione redox non avviene in soluzione acquosa e non coinvolge sostanze organiche. Il metodo delle semireazioni, se con questo nome intendi il bilanciamento ionico-elettronico, è invece utile quando la reazione redox avviene tra ioni in soluzione acquosa e coinvolge anche gli ioni H+ e OH- in essa presenti, oppure quando si ossida o si riduce il carbonio nelle molecole organiche. Con questo metodo non è necessario assegnare i numeri di ossidazione, ma è sufficiente riconoscere la specie che si ossida, quella che si riduce e i prodotti in cui esse si trasformano. Per equilibrare il numero di elettroni che ossidante e riducente si scambiano si scrivono le due semireazioni, in ciascuna si bilanciano prima gli atomi di ossigeno e di idrogeno introducendo ioni H+, oppure OH-, e molecole d’acqua, poi si aggiunge a sinistra o a destra della freccia il numero di elettroni necessario a bilanciare la carica elettrica. Per le reazioni redox più semplici, tuttavia, un metodo vale l’altro; qualunque metodo si utilizzi, il risultato del bilanciamento deve però essere lo stesso. Tra gli articoli pubblicati in passato, puoi trovare numerosi esempi di reazioni bilanciate sia con il primo metodo sia con il secondo. Buon lavoro!

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