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Colombo trasportava la sifilide

Secondo la Columbian theory, sarebbero stati i marinari di Colombo a portare in Europa la sifilide, una malattia a trasmissione sessuale protagonista di una enorme epidemia. Nuove evidenze confermano la teoria, finora avvolta parzialmente nello scetticismo
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Secondo la Columbian theory, sarebbero stati i marinari di Colombo a portare in Europa la sifilide, una malattia a  trasmissione sessuale protagonista di una enorme epidemia. Nuove evidenze confermano la teoria, finora avvolta parzialmente nello scetticismo. Ancora una volta l’epidemiologia guarda al passato per scoprire come si è propagata una delle epidemie più gravi del 1500

Nonostante il suo scetticismo riguardo alla Columbian theory, lo stesso biologo George Armelagos, della Emory University di Atlanta, ha dovuto allargare le braccia di fronte alle evidenze che sono emerse più recentemente. «Mi faceva sorridere l’idea che un gruppetto di marinai fosse la causa di un’epidemia enorme a livello europeo», ha ammesso in un’intervista a LiveScience.

La sifilide
La sifilide è una malattia a trasmissione sessuale causata da un batterio, il Treponema pallidum. Oggi è un’infezione curabile con antibiotici, ma in passato la patologia sviluppava forme gravi a carico di cuore, cervello e ossa, fino a portare la persona colpita alla morte. La prima grande epidemia di sifilide documentata risale al 1495, nel periodo del Rinascimento, durante l’invasione di Napoli da parte del re francese Carlo VIII.

Le prove
Alcuni esami condotti su scheletri europei precedenti al 1492, secondo gli esperti morti a causa della sifilide, avevano già confutato la Columbian theory nel 2010 grazie all’osteologo inglese Brian Connell.  Gli studi riferibili a questi corpi sono stati presi in esame però in modo critico da Armelagos e dai suoi colleghi e i risultati pubblicati su American Journal of Physical Anthropology. Una buona parte dei campioni ossei sono stati da loro scartati perché mancavano del tutto i criteri diagnostici standard per poter confermare la causa di morte da sifilide cronica. Solo 16 scheletri erano effettivamente stati colpiti dal batterio, e da accurate analisi al radiocarbonio si è scoperto che i corpi in realtà erano tutti più recenti, di un periodo posteriore alla scoperta delle Americhe. I defunti infatti erano tutti grandi mangiatori di pesce e per questo motivo il carbonio presenta un decadimento alterato rispetto al normale, secondo quello che viene definito marine reservoir effect.


Teschio con lesioni riferibili alla sifilide (Immagine: Wikimedia Commons)


Il sospetto
Il sospetto riguardo all’introduzione del treponema in Europa dal Nuovo Mondo si fa quindi sempre più reale, alimentato anche da conferme derivate da analisi genetiche sulla famiglia del batterio. Purtroppo questa malattia a trasmissione sessuale è stigmatizzata al pari dell’HIV, e nessun Paese vorrebbe essere la causa della sua diffusione. Questi nuovi studi hanno dimostrato che la diffusione mondiale delle malattie non è un problema prettamente moderno. Inoltre abbiamo un’ulteriore conferma di quanto sia importante avvicinarsi a popolazioni vergini nei confronti di alcuni patogeni con adeguate misure igienico-sanitarie, come nel caso del colera di Haiti.

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