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Censimento di pinguini via satellite

Come si fa un censimento globale della popolazione di pinguini imperatore? Bastano immagini satellitari ad alta risoluzione e un buon algoritmo.
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Come si fa un censimento globale della popolazione di pinguini imperatore? Bastano immagini satellitari ad alta risoluzione e un buon algoritmo. La fatica sarà ricompensata da un censimento accurato e da un conteggio finale non così pessimistico

Il censimento degli animali è sempre stato un compito piuttosto complicato. Almeno per alcune specie, forse sarà possibile rendere la vita più facile ai ricercatori grazie all’utilizzo delle immagini satellitari. La metodologia al momento è stata usata con solo con il pinguino imperatore (Aptenodytes fosteri), del quale fino a oggi non si conosceva con esattezza la diffusione a livello globale, un dato particolarmente importante dal momento che la specie è vulnerabile ai cambiamenti climatici che determinano la contrazione degli habitat dove vive.

Censimento per telerilevamento
I ricercatori, che hanno presentato i risultati del loro lavoro sulla rivista open access Plos One, hanno usato tre satelliti per il telerilevamento a media e ad alta definizione, QuickBird, Ikonos e Worldview-2 (gli stessi satelliti che, tra gli altri, utilizza Google Earth), fotografando in piena stagione riproduttiva (tra settembre e dicembre 2009) l’intera linea di costa dell’Antartide alla ricerca di colonie nidificanti di pinguini imperatore. Le immagini sono poi state analizzate grazie a ad algoritmi di immagine in grado di distinguere tra i pinguini e il guano e stimarne il numero. Questi algoritmi a loro volta sono stati tarati in base a siti di verifica, dove sono stati effettuati conteggi «tradizionali» sul campo rilevando così il numero reale di animali presenti.

Pinguini imperatore (Immagine: Paul Ponganis, National Science Foundation)

Non così pochi come si pensava
Lo studio, finanziato da National Science Foundation, British Atlantic Survey, University of Minnesota, Scripps Institution of Oceanography e Australian Antarctic Division stima la presenza di ben 238.000 coppie in riproduzione per un totale, contando anche i «single» di circa 595.000 adulti. Oltre al successo della tecnica utilizzata, è importante il fatto che il numero di pinguini è circa doppio rispetto a quanto si pensava dai precedenti dati.

Per testare i satelliti di telerilevamento come strumento per il censimento faunistico, il pinguino era il candidato ideale poiché lo sfondo bianco uniforme della banchisa è l’ideale per distinguere gli animali e le loro tracce, infatti nel 2009 si erano usate le immagini dei satelliti Landsat per risalire alle colonie dalle tracce di guano, ma per Peter T. Fretwell, cartografo del British Atlantic Survey e coautore della ricerca, questo è solo l’inizio: «Le implicazioni di questo studio sono molto vaste: ora abbiamo una strada economicamente vantaggiosa che ci permetterà di applicare i nostri metodi ad altre specie poco conosciute dell’Antartide, di potenziare le nostre ricerche sul campo e di fornire informazioni accurate per gli interventi di conservazione internazionali».

Servizio della BBC con il commento di Peter Fretwell (in inglese)

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