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Quando gli ornitorinchi erano giganti

La scoperta di nuovi fossili rivela che l’ornitorinco non è uno scherzo isolato dell’evoluzione, ma il sopravvissuto di una linea evolutiva che includeva anche specie giganti.
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È difficile immaginarie un animale più strano dell’ornitorinco. I primi naturalisti occidentali che lo videro imbalsamato pensarono allo scherzo di qualche tassidermista burlone. E non sono da biasimare: questo singolare mammifero australiano ha un grande becco da anatra privo di denti, zampe palmate, una pelliccia da lontra e una coda da castoro. È anche uno dei pochi mammiferi velenosi: i maschi hanno uno sperone sulle zampe posteriori collegato a ghiandole velenifere. Anche se il suo veleno non è pericoloso per l'uomo, è molto doloroso e un antidoto non esiste.
L’ornitorinco ha un aspetto bizzarro che ricorda una chimera: il suo corpo sembra assemblato con pezzi di diversi animali (immagine: gifts.worldwildlife.org)
Come se le stranezze non bastassero, anziché partorire i suoi piccoli come gli altri mammiferi placentati e marsupiali, l’ornitorinco depone e cova le uova. Alla schiusa i piccoli prendono il latte come tutti i mammiferi, ma siccome la loro mamma non ha capezzoli (un’ottima invenzione di marsupiali e placentati), devono leccarlo dalla sua pelliccia. Anche se fossili di antenati di ornitorinco sono stati scoperti in Australia e perfino in America meridionale, per via della sua evidente particolarità i biologi hanno sempre pensato a un'unica linea evolutiva, caratterizzata dalla progressiva riduzione delle dimensioni corporee e del numero di denti. L’ultimo numero del Journal of Vertebrate Paleontology rivela invece che il nostro simpatico mammifero a becco d’anatra aveva almeno un cugino, molto più grande e con una dentatura ben sviluppata. Un singolo dente, un molare inferiore, è stato trovato in depositi fossili datati tra 5 e 15 milioni di anni fa a Riversleigh, nel nordovest del Queensland, in Australia.
Il molare inferiore fossile del nuovo ornitorinco gigante Obdurodon tharalkooschild (immagine: R. Pian).
La nuova specie, battezzata col nome impronunciabile di Obdurodon tharalkooschild in onore di una leggenda aborigena, doveva essere un "gigante" lungo almeno un metro, circa il doppio degli attuali ornitorinchi. Le dimensioni e la dentatura dovevano consentirgli di cacciare non solo crostacei e altri invertebrati, ma anche piccoli vertebrati acquatici come pesci dipnoi, rane e tartarughe, i cui resti fossili sono stati trovati nello stesso sito. Il suo habitat e le sue abitudini, quindi, erano probabilmente molto simili a quelli dell’attuale ornitorinco: frequentava le pozze d’acqua dolce e le rive dei fiumi delle foreste dell’Australia orientale.
Una ricostruzione di Obdurodon tharalkooschild, la nuova specie gigante di ornitorinco di cui è stato trovato un dente fossile nel Queenslan (immagine: Reconstruction/Illustration by Peter Schouten)
«La scoperta di questa nuova specie è stata uno shock per noi, perché prima del suo ritrovamento la documentazione fossile suggeriva che il ramo evolutivo dell’ornitorinco fosse unico», ha detto il Dr. Michael Archer della University of New South Wales, coautore dello studio. «Ora ci rendiamo conto che esistevano invece anche rami laterali nel suo albero filogenetico, alcuni dei quali portarono a specie giganti».
ORNITHORHYNCHUS ANATINUS
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