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Il futuro del fotovoltaico? La corrente continua

E se nella «guerra» tra alternata e continua alla fine vincesse Nikola Tesla su Thomas Alva Edison?
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Secondo l'ultimo rapporto statistico di Gestore Servizi Energetici alla fine dell'anno scorso in Italia risultavano installati 478.331 impianti fotovoltaici per una potenza di 16.420 MegaWatt. Ormai, qui come in tutto il mondo industrializzato, il pannello solare sul tetto non è più un vistoso status symbol per cittadini preoccupati per l'ambiente, ma un investimento economico, e così è anche per le imprese. Il mercato è anche quello che ha "deciso" la tipologia di pannello maggiormente installato, cioè quello a celle di silicio, presente nel 90% degli impianti, e che ha quindi surclassato soluzioni più efficienti in termini di rendimento (come quelli all'arseniuro di gallio) ma che non sono in grado di attrarre gli stessi investimenti per il costo elevato.
Francia, un impianto a pannelli fotovoltaici per ricaricare batterie dei veicoli elettrici (Immagine: Tatmouss [CC-BY-SA-3.0], via Wikimedia Commons)
Preso atto quindi che le celle di silicio non hanno concorrenti, per incrementare l'efficienza degli impianti fotovoltaici l'attenzione si sta spostando dalla produzione alla gestione: come riuscire a fare di più con la stessa energia? Utilizzare apparecchiature a risparmio energetico, ad esempio illuminazione tramite LED, è solo una parte della soluzione, perché il problema è a monte, cioè nel tipo di corrente che usiamo. Oggi lo standard per per la distribuzione di energia elettrica è la corrente alternata, prodotta in grandi centrali elettriche e trasferita facilmente, grazie all'alto voltaggio, dai luoghi di produzione ai luoghi di utilizzo, anche a grande distanza. Non solo però, grazie alle fonti rinnovabili, la produzione di energia è sempre più decentralizzata, ma molti elettrodomestici e tutti i dispositivi a batteria, sempre più numerosi, utilizzano corrente corrente continua, col risultato che sprechiamo moltissima energia solo per avere la corrente giusta: ve ne potete rendere conto toccando il caricatore del vostro telefono in carica, che disperde calore trasformando i 220 volt in corrente alternata della presa in 5 volt in corrente continua. Dal momento che un impianto fotovoltaico, magari uno costruito sul nostro stesso palazzo, produce già la corrente continua di cui in casa abbiamo più bisogno, ma che per essere invece immessa nella rete deve essere resa alternata, si sta pensando di aggirare il limite di efficienza delle celle fotovoltaiche al silicio semplicemente eliminando inutili passaggi. Sulla carta è facile, ma molti sono al lavoro per cercare il modo più semplice per favorire la transizione, tanto nei paesi industrializzati, quanto in quelli in via di sviluppo. Un "catalizzatore" potrebbe diventare uno standard che conosciamo tutti molto bene, la presa USB, che già utilizziamo per ricaricare una miriade di dispositivi, oltre che per trasferire tra loro i dati. Simon Daniel, inventore e imprenditore inglese, sta già testando delle reti elettriche in corrente continua che utilizzano USB PD (Power Delivery), porte in grado di alimentare dispositivi che assorbono fino a 100 W, invece di limitarsi a ricaricare le batterie di cellulari e tablet. Gli agiografi di Nikola Tesla sono avvertiti: la Guerra delle Correnti che vide la corrente alternata trionfare sulla corrente continua di Thomas Alva Edison potrebbe essere solo una battaglia.
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