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Come sta Yutu?

Yutu, il rover orgoglio della Cina, è immobile da oltre un mese sul suolo lunare. Che cosa gli è successo? Riuscirà a superare indenne, senza congelare, la prossima notte lunare?
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Da qualche settimana Yutu, il rover lunare "made in China" che a dicembre aveva entusiasmato tutti con il suo atterraggio da manuale, non se la passa troppo bene. I primi problemi sono cominciati il 25 gennaio, quando un guasto meccanico di natura non meglio precisata ha impedito che il rover si preparasse adeguatamente per la sua seconda ibernazione, necessaria quando cala la lunga notte lunare (circa due delle nostre settimane) durante la quale la temperatura precipita fino a -200 °C. Purtroppo l'agenzia spaziale cinese è stata, ed è tuttora, molto avara di informazioni su quello che è successo, e le informazioni che abbiamo a disposizione sono una serie di poetici "cinguettii" inviati da un account (non ufficiale) del rover su Weibo, la versione cinese di twitter.
Una foto di Yutu sulla superficie lunare (immagine: wikipedia.en)
Per andare in ibernazione correttamente il rover deve ritirare al proprio interno l'antenna e le sue fotocamere, mentre uno dei pannelli solari si deve ripiegare su sé stesso per sigillare la delicata strumentazione che si trova all'interno dell'alloggiamento dove è in funzione la RHU (Radioisotope Heater Unit), un dispositivo che sprigiona calore per decadimento radioattivo di una piccola quantità di materiale fissile. L'altro pannello in dotazione deve invece orientarsi nella direzione dove il Sole sorgerà di nuovo, pronto a catturare i primi raggi della nuova alba. Alcuni esperti hanno speculato che il problema meccanico fosse intervenuto nel corso di queste delicate operazioni: se il primo pannello solare non si fosse comportato correttamente, "il coniglietto di giada", questa la traduzione del nome Yutu, si sarebbe letteralmente congelato. Comunque siano andate le cose, qualche settimana fa le peggiori previsioni sembravano essersi avverate: il 10 febbraio, giorno previsto per il risveglio, è passato senza che Yutu si facesse vivo e il 12 febbraio ha cominciato a circolare uno stringato comunicato che annunciava la perdita del rover. Poche ore dopo, tuttavia, il controllo missione è riuscito finalmente a stabilire un contatto con il veicolo, come confermato, in modo indipendente, da alcuni radioamatori. Secondo il controllo missione l'anomalia meccanica persisteva, ma il rover "forse poteva essere salvato". Nonostante questo cauto ottimismo, dopo altri 10 giorni di silenzio sulla missione (e ulteriori speculazioni sulla sorte della sonda) è arrivata inesorabile la notte lunare: il 22 febbraio Yutu è andato in ibernazione senza aver risolto il problema che lo affliggeva. Gran parte della strumentazione scientifica, cioè il suo radar penetrante, la sua fotocamera panoramica e quella a infrarossi, funziona ancora correttamente, ma un rover è un tipo di sonda pensata, appunto, per muoversi, mentre Yutu è ormai da oltre un mese completamente immobile. Sopravviverà al suo sonno tormentato? Lo sapremo (forse) nel prossimo week-end.
yutu

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