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Burattinai elettrici

Le anguille elettriche scovano le loro prede costringendo i loro muscoli a muoversi in risposta a un particolar e segnale elettrico.
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L'anguilla elettrica (Electrophorus electricus) è uno strano pesce che vive nelle acque interne del Sud America. A dispetto del nome, non ha niente a che vedere con le anguille (ordine Anguilliformes) e appartiene invece all'ordine Gymnotiformes. La seconda parte del nome è invece appropriata: le anguille elettriche devono la loro popolarità alla capacità di usare l'elettricità per percepire la realtà che le circonda, difendersi, comunicare con i membri della specie e, naturalmente, per cacciare. Un scossa senza rivali Gli oltre 600 volt generati dagli organi elettrici di questo pesce, che facilmente arriva a due metri e mezzo di lugnhezza, sono più che sufficienti per stordire non solo qualunque preda, ma qualunque predatore: per esempio nel 2010 è diventato virale il video di uno sfortunato caimano che ha provato ad assaggiare un'anguilla elettrica. Del resto questo pesce distanzia di gran lunga i suoi colleghi che cacciano con l'elettricità: il campo elettrico generato dalla famosa torpedine (ordine Torpediniformes) arriva "appena" a 200 volt, mentre i pesci gatto elettrici (famiglia Malapteruridae) arrivano a 350 volt. Controllo a distanza Come se tutto questo non fosse abbastanza sbalorditivo, ora il docente di biologia Kenneth Catania, della Vanderbilt University negli Stati Uniti, ha scoperto che le anguille elettriche non si limitano a stordire le prede che riescono a identificare nelle torbide acque dove vivono, ma utilizzano l'elettricità per farle uscire allo scoperto. Con una serie di raffinati esperimenti Catania ha visto che quando si trovano in un ambiente ricco di nascondigli, le anguille elettriche emettono due o tre impulsi ad alto voltaggio che hanno lo scopo di indurre nelle prede vicine delle contrazioni muscolari involontarie sufficienti a segnalare la presenza al predatore, che ci vede poco ma è sensibilissimo ai movimenti dell'acqua. A quel punto le anguille attaccavano, emettendo un altro tipo di scarica con lo scopo di paralizzare e permettere l'inghiottimento della preda.
 L'attacco dell'anguilla elettrica in condizioni sperimentali: il pesciolino è nascosto da una piastra di agar, un materiale permeabile all'elettricità. Gli impulsi ad alto voltaggio (Doublet) fanno contrarre i muscoli del pesce (Fish Twitch). Ora l'anguilla ha identificato la preda e può sferrare la scossa paralizzante (Attack Volley). Immagine: Kenneth Catania, Science 2014
È noto che una coppia di impulsi elettrici molto ravvicinati emessi dai neuroni motori causano fortissime contrazioni muscolari: secondo Catania, che ha pubblicato questo dicembre la sua ricerca su Sciencela selezione naturale potrebbe aver selezionato il segnale ottimale per far scoprire all'anguilla elettrica le prede nei paraggi.
Immagine in apertura: da Le règne animal distribué d'après son organisation (1828) di Georges Cuvier via Wikimedia Commons Immagine box: Kenneth Catania
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