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Bere otto bicchieri d'acqua per stare bene? Un mito

Uno studio australiano smentisce la regola degli otto bicchieri e svela il meccanismo attraverso il quale il cervello regola l'assunzione di acqua.
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In otto bicchieri di acqua al giorno il segreto per stare bene. Tanto è stato ripetuto che è diventata una regola, la regola degli "otto bicchieri" appunto. Ma è davvero così? Abbiamo davvero bisogno di bere tutta questa acqua, circa due litri al giorno, per garantire al nostro organismo il giusto livello di idratazione? Uno studio australiano pubblicato sulla rivista PNAS  smentisce questa regola, mettendo in guardia da un consumo eccessivo di acqua, che potrebbe essere addirittura dannoso.  

Quando è troppo, è troppo

I ricercatori dell'Università di Monash, in Australia, hanno indagato per la prima volta il meccanismo dell'inibizione della deglutizione, una sorta di campanello di allarme lanciato dal nostro cervello per dire che la quantità di acqua assunta è sufficiente e non ne serve altra. Lo studio ha coinvolto 20 volontari, nei quali è stato valutato lo sforzo necessario per deglutire l’acqua dopo una corsa, essendo quindi assetati, o dopo aver già bevuto grandi quantità di acqua. In quest'ultimo caso, lo sforzo richiesto ai volontari per deglutire l'acqua è risultato di tre volte superiore, segno che l'organismo si stava in qualche modo "ribellando" all'assunzione di acqua non richiesta attraverso il meccanismo della sete. L'attività cerebrale nei due gruppi è stata monitorata grazie alla risonanza magnetica funzionale, che ha rivelato una maggiore attività della corteccia prefrontale quando deglutire costava più fatica, a prova del fatto che è proprio questa la zona del nostro cervello addetta a superare l'inibizione della deglutizione.  
(Immagine: Pixabay)

Niente regole

Lo studio dimostra che l'assunzione di liquidi da parte del nostro organismo è un processo finemente regolato da meccanismi fisiologici e non c'è quindi la necessità di "diktat" esterni, se non quello di assecondare i segnali che ci manda il nostro corpo. Bere quando si ha sete, quindi, dice la scienza, senza piani prestabiliti. Da non sottovalutare, sottolineano gli autori dello studio, è il pericolo di un'intossicazione da acqua, chiamata iponatriemia. Ingerire quantità particolarmente elevate di acqua potrebbe infatti far abbassare i livelli di sodio nel sangue e causare letargia, nausea e convulsioni.  

Bere bevendo ma non solo

L'indicazione di bere almeno otto bicchieri di acqua al giorno risale al 1945 ad opera della Food and Nutrition Board americana, ma studi successivi non hanno mai verificato le basi scientifiche di questo consiglio, anzi. Uno studio del 2002 dimostra che persone in salute che vivono in climi temperati non hanno bisogno di ingerire questi quantitativi di acqua, ma che il loro livello ideale di idratazione viene mantenuto semplicemente assecondando le richieste dell'organismo. Spesso ci dimentichiamo, sottolineano i ricercatori, che ingeriamo acqua anche mangiando frutta e verdura, bevendo latte, succhi di frutta e, in quantità minori, anche caffè e bevande moderatamente alcoliche come la birra. Nonostante lo studio australiano presenti alcuni limiti, primo fra tutti lo scarso numero di volontari coinvolti, rappresenta un primo e chiaro invito alla trasgressione della regola degli otto bicchieri. Beviamo all'occorrenza, senza dimenticare che il troppo storpia, anche quando parliamo di acqua.   ______ Immagine box di apertura: Pixabay Immagine banner in evidenza: Flickr  
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