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Quando leggete una notizia che riguarda la vostra salute, state calmi e andate avanti

"Dietro le notizie", un ottimo servizio del National Health Service britannico per capire che cosa è affidabile nelle informazioni sulla salute.
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“Il vino rosso fa bene ai denti”, titola il Daily Telegraph, mentre la BBC informa che “la dieta mediterranea previene la depressione”.
 
È il caso di cancellare l’appuntamento dal dentista e correre a brindare? O di buttare la carne archiviata in freezer e attendere la felicità?
 
Dato il bombardamento quotidiano di direttive perentorie e confuse viene voglia di ignorare tutto ciò che ci parla di salute. Eppure in certi casi sarebbe opportuno ascoltare. Ma com’è possibile discernere le informazioni affidabili dalle panzane?
 
Una missione quasi impossibile anche per gli addetti ai lavori, se non fosse per Behind the Headlines. In italiano “Dietro le notizie”, è la nuova guida alla scienza che appare nelle news, a cura del National Health Service britannico (o NHS, l’equivalente del nostro Ministero della salute).
 
 
In pratica il servizio funziona così: ogni giorno un team del NHS seleziona alcune notizie di salute che compaiono sulle prime pagine dei giornali inglesi (spesso le stesse che appaiono anche sui media italiani) e le invia agli esperti di Bazian, fra i più quotati analisti di informazioni medico-scientifiche. Qui medici e scienziati valutano la qualità degli studi e delle ricerche che sono dietro gli articoli e producono un rapporto imparziale che è poi pubblicato sul sito di Behind the Headlines. Il rapporto, scritto in un linguaggio alla portata di tutti, è anche rapido da scorrere, grazie ai paragrafi che scandiscono il testo (io salto spesso direttamente alle conclusioni).
 
Lo scopo? Dare i fatti senza la “fiction” e far capire meglio la scienza che appare nelle news. Ma anche aiutare i medici a rispondere ai pazienti, quando questi chiedono per esempio un farmaco di cui hanno sentito parlare alla televisione. E dare una mano ai giornalisti a riportare correttamente i fatti nelle notizie scientifiche.
 
Nel 21° secolo la conoscenza è l’elemento chiave per migliorare la salute” spiega Sir Muir Gray, ideatore del servizio. “Per la gente il diritto ad avere un'informazione trasparente sulla salute è pari al bisogno di disporre di acqua pulita”. 
 
Le notizie vi fanno paura? Leggete che cosa c'è dietro prima di allarmarvi
 
Ma il servizio va oltre, con un vero gioiello per la comprensione delle news sulla salute. La dottoressa Alicia White, una degli esperti di Bazian, fornisce infatti una validissima guida su come leggere le notizie scientifiche. E lo fa con una buona dose di humor britannico.
 
“Se avete appena letto una notizia sulla salute che vi ha fatto andare di traverso la prima colazione (‘il caffè causa il cancro’ in genere produce quest’effetto), fareste meglio a seguire il vecchio slogan di guerra, ‘state calmi e andate avanti’. Continuando a leggere troverete che spesso nel titolo è stato omesso qualcosa di importante, come ‘Iniettando 5 topi con dosi altamente concentrate di una soluzione di caffè, si sono prodotti alcuni cambiamenti nelle cellule che a lungo termine potrebbero condurre allo sviluppo di tumori (studio finanziato dall’Associazione per la promozione del tè)’”. La guida continua più seriamente con una serie di domande che è veramente utile porsi durante la lettura di una notizia. Ve ne riporto una sintesi in italiano:
 
  • Le affermazioni dell’articolo sono sostenute da ricerche scientifiche?
Cautela se le ricerche non ci sono o non sono ancora pubblicate.
 
  • L’articolo è basato su una comunicazione a una conferenza?
In questo caso non precipitatevi dal medico: le ricerche presentate alle conferenze sono spesso allo stadio preliminare e in genere non sono ancora state vagliate dagli esperti del campo.
 
  • La ricerca è stata condotta in esseri umani?
Molto spesso le “cure miracolose” che si trovano nei titoli sono in realtà testate soltanto in cellule o in animali di laboratorio. Da qui a funzionare negli esseri umani, la strada e lunga e impervia.
 
  • Quante persone sono state incluse nello studio?
In generale più uno studio è grande e più ci si può fidare dei suoi risultati. Piccoli studi possono non individuare differenze importanti, per mancanza di potenza statistica, o trovare cose (incluse cose sbagliate) per puro caso.
 
  • Lo studio prevedeva un gruppo di controllo?
La presenza di un gruppo di controllo permette ai ricercatori di paragonare ciò che accade nelle persone sottoposte al trattamento oggetto dello studio, con ciò che succede in persone cui non viene somministrato nulla. Se uno studio non ha un gruppo di controllo è difficile se non impossibile attribuire gli effetti riscontrati al particolare trattamento. Per questo è anche importante che il gruppo di controllo sia il più possibile simile al gruppo trattato, assegnando a caso alcune persone nel gruppo sottoposto a terapia e altre nel gruppo di controllo (è ciò che accade in una sperimentazione controllata randomizzata).
 
  • Lo studio ha scoperto effettivamente quello che si trova nel titolo della notizia?
Questa è una cosa difficile da spiegare, perciò cominciamo con un esempio. Se il titolo afferma che “i pomodori riducono il rischio di infarto”, bisogna che lo studio abbia effettivamente testato l’effetto dei pomodori sugli attacchi di cuore. Se lo studio ha trovato un legame fra il mangiare pomodori e la riduzione della pressione arteriosa, ciò significa che l’effetto sull’infarto è un’estrapolazione: siccome l’alta pressione è un fattore di rischio per l’infarto, allora i pomodori devono avere un impatto anche sugli attacchi di cuore. Le estrapolazioni a volte sono corrette, ma non sempre.
 
  • Chi ha pagato e condotto lo studio?
La maggior parte delle sperimentazioni cliniche sono oggi finanziate dai fabbricanti del prodotto oggetto della valutazione, sia esso un farmaco, una crema o un alimento. Ciò significa che vi è necessariamente un interesse nei risultati della sperimentazione che può influenzare ciò che i ricercatori trovano e riportano, in maniera sia consapevole sia inconsapevole. Questo non è per dire che tutte le sperimentazioni sponsorizzate dai produttori sono inaffidabili. Molte sono ottime. Ma è sempre utile sapere chi ha finanziato lo studio per individuare eventuali conflitti di interesse.
 
Grazie NHS! 

PS Se i titoloni in cima vi stanno spingendo a cambiamenti radicali, leggete prima che cosa ne dicono gli esperti del NHS: il vino, mi spiace deludervi, non protegge dalla carie, mentre la dieta mediterranea potrebbe prevenire la depressione, anche se il condizionale è d’obbligo, date le importanti limitazioni dello studio.

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