Michele De Luca, Graziella Pellegrini e Andrea Chiesi
Mi emoziono perché mi sento ringiovanire come se avessero trattato me con quelle cellule. Sì, perché Michele l’avevo ascoltato una volta da studentessa, meglio non dire quanti anni fa, a un seminario al San Raffaele mentre facevo la tesi. Michele aveva mostrato delle foto, con dei lenzuoloni di cellule che lui cresceva in laboratorio, e con quei lenzuoloni ridava già allora pelle e vita a grandi ustionati che altrimenti sarebbero morti. Quei lenzuoloni, stesi per bene sulla mia memoria, mi commuovono ancor più di allora, a pensare a quanti chilometri di scienza e coscienza hanno coperto per arrivare a Londra. Sì, l’EMA sta a Londra. Chilometri di scienza e coscienza che dovrebbero aver messo una volta di più la parola fine all’orrida vicenda Stamina. Una vicenda che mi fa un tale ribrezzo, che in questa storia così bella e pulita riesco a malapena a scriverne il nome. Ma il nome lo scrivo perché se si è finalmente (si spera) conclusa, è stato anche grazie alle migliaia di ore che Michele e Graziella ci hanno dedicato, insieme a Elena Cattaneo, Paolo Bianco e a tante altre persone esperte e ragionevoli. A tutte queste persone il nostro Paese deve molto. Le foto del post sono state fornite da Holostem terapie avanzate.Staminali col bollo per occhi nuovi
Per la prima volta nel mondo una terapia a base di cellule staminali per ridare la vista a chi ha subito un'ustione alla cornea è autorizzata dall'Agenzia europea dei medicinali (EMA). Una terapia nata in Italia, all'Università di Modena, nella mente di Michele De Luca e Graziella Pellegrini, e cresciuta grazie alla Chiesi farmaeutici che ci ha investito e creduto.