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Biologia e dintorni

Jennell, Jim, il midollo, il trapianto e la radio

Un midollo malato e uno sano; un uomo e una donna; una storia di altruismo, scienza e medicina, raccontata meravigliosamente in un programma radiofonico.
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Una sera Jennell Jenney si ferma a un banchetto durante un concerto rock e senza pensarci troppo si iscrive al registro nazionale dei donatori di midollo osseo. Qualche mese dopo Jim Munroe ha bisogno urgente di un trapianto, per una leucemia che non risponde ai farmaci. Il midollo di Jennell è il solo compatibile in un registro di otto milioni di donatori (al banchetto Jennell aveva donato un campione di cellule della mucosa interna della guancia, che era poi stato caratterizzato in laboratorio tramite l’analisi del DNA).

Jennell Jenney

Jennell va in ospedale. Con alcuni farmaci i medici stimolano il suo midollo a produrre tante nuove cellule che poi le vengono estratte tramite un prelievo. Il midollo, la parte interna e molle delle ossa, produce circa 500 miliardi di nuove cellule al giorno. Quello di Jennell, dopo la stimolazione, ne pompa una quantità ancora maggiore.Parte di queste cellule, le staminali del sangue, sono trapiantate al posto del midollo malato di Jim, che è stato completamente distrutto. Dopo il trapianto, in un mese circa il midollo di Jim si ripopola con la progenie delle cellule di Jennell, e Jim sopravvive e guarisce Jennell è curiosa di sapere a chi ha donato il suo midollo. Il registro dei donatori mantiene la confidenzialità di donatori e riceventi, ma dopo un anno permette che avvenga un contatto a condizione che entrambi siano d’accordo. Così, a 12 mesi circa dal trapianto, Jim e Jennell si incontrano a Dallas dove Jim abita con la moglie e i figli. Jim Munroe è un mago piuttosto famoso ed è cristiano, Jennell Jenney è una fotografa ed è atea. Jim chiede a Jennell di partecipare a uno dei suoi show, “The maze”. Il primo si tiene alla Texas Christian University e alla fine, dopo i trucchi magici, Jim presenta Jennell alle migliaia di persone che sono venute al suo show. Jim Racconta che Dio è all’origine del miracolo che ha portato questa giovane donna a salvargli la vita, unica fra otto milioni di possibili donatori.

Jim Munroe

Jennell fatica a riconoscersi nel racconto di Jim. Predilige una narrazione più razionale, ma partecipa comunque ad almeno una decina dei suoi show, anche perché ogni volta centinaia di persone, spinte dall’emozione, si iscrivono al registro dei donatori. A un certo punto però Jennell sente il bisogno di raccontare la vicenda dal suo punto di vista e per questo scrive una email a Radiolab. Radiolab è un programma sulla curiosità. I conduttori, Jad Abumrad e Robert Krulwich, creano straordinari pezzi radiofonici in cui mischiano scienza, filosofia ed esperienza umana. Per i loro reportage viaggiano, fanno interviste, sentono più “campane”, raccolgono dati e verificano informazioni. Mettono in onda un programma ogni 15 giorni circa, e ciascuno richiede tempo, preparazione, costruzione della storia.

Il logo di Radiolab

Così ho conosciuto Jim e Jennell. La loro vicenda, i punti di vista distanti ma rispettosi e amichevoli mi hanno accompagnato in una ginnastica mattutina (con i podcast mi annoio un po’ meno...). “Match made in marrow”, questo il titolo del programma, dura un’ora circa, come quasi tutti gli altri di Radiolab. È un tempo lungo per la nostra epoca convulsa, ma passa velocissimo.

"Match made in marrow", la trasmissione di Radiolab dedicata alla vicenda di Jennell e Jim.

Lo stile di Radiolab è riconoscibile: le voci dei narratori-conduttori si alternano a quelle dei protagonisti tramite frammenti di interviste registrate e dialoghi dal vivo. Il linguaggio è semplice, colloquiale, della vita quotidiana. Le spiegazioni sono leggere come l’aria e non hanno mai l’aria di spiegazioni. Il ritmo è veloce ma non sincopato (c’è tempo per pensare!). Un paesaggio di suoni aiuta chi ascolta a percepire i movimenti, i ritmi, la confusione dell'esperienza reale che viene raccontata. Niente è casuale o lì per fare da sottofondo: tutto è pensato e progettato per coinvolgere, emozionare, far riflettere. Radiolab è seguita da circa 1,8 milioni di ascoltatori, molti via podcast. È considerata una delle trasmissioni più innovative della radio americana e ha ricevuto svariati premi. Vive di finanziamenti di fondazioni che sostengono la diffusione della cultura scientifica, come la National Science Foundation e la Alfred P. Sloan Foundation. Chi sono i conduttori? Jad Abumrad è un giornalista americano di origine libanese, suo padre è un medico e sua madre una scienziata; nel 2011 ha ricevuto un finanziamento “Genius Grant” della MacArthur Foundation. Robert Krulwich è un giornalista americano, corrispondente scientifico della NPR con una lunga esperienza di scienza raccontata alla radio.

Robert Krulwich e Jad Abumrad ricevono il Premio Peabody nel 2011

All’inizio i podcast di Radiolab sono un po’ difficili da seguire perché l’americano è colloquiale e il ritmo è veloce. Ma se siete tenaci l’orecchio si abitua (magari con l’aiuto della trascrizione) e le storie poi si ricordano a lungo (anzi, danno dipendenza!). "La probabilità di un paziente di trovare un donatore compatibile è tra il 66% e il 97%”, dice il sito del registro a cui Jennell è iscritta. La probabilità di una compatibilità pressoché completa, come nel caso di Jim e Jennell, era di circa il 50%. Grazie a Radiolab, che ha scavato e investigato, la loro vicenda è stata raccontata anche con fatti come questi, basati su una visione del mondo che comprende la scienza.
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Jim-Munroe

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