La cosa più curiosa di questo calcolatore è la maniera in cui è nato. Benjamin Rapoport è uno studente di MD PhD che frequenta contemporaneamente medicina ad Harvard e ingegneria all’MIT. Poiché gli studi non gli bastano a riempire il tempo, fa anche il maratoneta. Qualche anno fa Rapoport chiede a un professore di saltare una lezione per correre la Boston Marathon. Il professore gli accorda il permesso a condizione che Rapoport tenga una breve conferenza sulla fisiologia della resistenza nella corsa. Da allora la conferenza è diventata un appuntamento fisso e Rapoport ha approfondito le conoscenze in materia al punto da elaborare un modello quantitativo, alla base del calcolatore, che ha pubblicato sulla rivista PloS Computational Biology.

 

Nei calcoli Rapoport tiene conto di parecchi fattori, come il ritmo di corsa, la massa muscolare e la capacità aerobica, ossia la quantità di ossigeno che il corpo è in grado di fornire ai muscoli. Come per tutti i modelli è difficile rendere giustizia di tutte le differenze individuali, ma il calcolatore può essere un aiuto, oltre che una maniera di riflettere scientificamente sul proprio desiderio di correre una maratona.  Può anche evitare tristi epiloghi, come la squalifica di Dorando Pietri alle Olimpiadi di Londra del 1908.