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Staminali col bollo per occhi nuovi

Per la prima volta nel mondo una terapia a base di cellule staminali per ridare la vista a chi ha subito un'ustione alla cornea è autorizzata dall'Agenzia europea dei medicinali (EMA). Una terapia nata in Italia, all'Università di Modena, nella mente di Michele De Luca e Graziella Pellegrini, e cresciuta grazie alla Chiesi farmaeutici che ci ha investito e creduto.
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Un signore apre gli occhi e si mette a piangere. Non guida la macchina da una ventina d’anni, ora può tornare a una vita normale. A riottenere la vista ci si emoziona. Che problema aveva quel signore? Aveva le cornee di entrambi gli occhi danneggiate da un’ustione. Ma qualche cellula sparuta era rimasta. Fra quelle cellule, Michele De Luca e Graziella Pellegrini hanno individuato le staminali. Quindi dalle staminali hanno rigenerato le cornee in laboratorio e le hanno riapplicate al paziente. Sto semplificando, le cose sono ben più complicate di così, ma è per dare l’idea in poche parole. Se quel paziente fosse operato oggi, le sue nuove cornee sarebbero un prodotto autorizzato dall’Agenzia europea dei medicinali (EMA) e non più il frutto di una procedura sperimentale. Che cosa cambia? Niente nella sostanza, il trattamento era già serissimo e più che provato. Cambia però tutto nella forma. Vuol dire che quella procedura è stata così tanto studiata, provata, affinata, standardizzata che, pur essendo a base di cellule vive che nascono senza istruzioni per l'uso, ha il rigore di una pillola progettata dall'uomo. Per questo il "bollo" dell’EMA è storico, e a scriverne mi emoziono un po’. Mi emoziono per i pazienti, che hanno a disposizione un trattamento validato, autorizzato, riproducibile, con un nome, Holoclar®. Non una balorda e pericolosa brodaglia di qualche ciarlatano, ma una procedura testata in clinica e approvata secondo le regole severe di una agenzia esigente in quanto a sicurezza ed efficacia. Insomma, una garanzia di correttezza e serietà. Mi emoziono per il nostro Paese, primo al mondo a ottenere un risultato simile, grazie a degli imprenditori farmaceutici come i Chiesi, di Parma, che ci hanno creduto e investito tramite la collaborazione con Holostem Terapie Avanzate, uno spin off dell'Università di Modena e Reggio Emilia. Un esempio coraggioso e quasi unico in Italia, dove la ricerca farmaceutica è ridotta a poche isole. (E se vi chiedete cosa sia uno spin off, si tratta di una società che nasce e si stacca da un'università per sviluppare e commercializzare prodotti sviluppati dai ricercatori). Mi emoziono per Michele De Luca e Graziella Pellegrini, due esploratori del microscopico mondo delle staminali fin dai tempi in cui di staminale non c'era neppure il nome. Proprio come quei naviganti che andavano e venivano da un continente all'altro, Michele e Graziella hanno viaggiato fra le cellule cresciute in laboratorio e i pazienti in ospedale. Da come le cellule attecchivano e poi crescevano sul corpo dei pazienti ustionati, i ricercatori hanno raccolto un’infinità di indizi. Indizi che verificavano in laboratorio, per tornare dai pazienti con qualche certezza in più. Così, da quella miriade di viaggi e segnali, si è formata pian piano la mappa molecolare che oggi guida i trapianti di cellule staminali dell’epitelio.

Michele De Luca, Graziella Pellegrini e Andrea Chiesi

Mi emoziono perché mi sento ringiovanire come se avessero trattato me con quelle cellule. Sì, perché Michele l’avevo ascoltato una volta da studentessa, meglio non dire quanti anni fa, a un seminario al San Raffaele mentre facevo la tesi. Michele aveva mostrato delle foto, con dei lenzuoloni di cellule che lui cresceva in laboratorio, e con quei lenzuoloni ridava già allora pelle e vita a grandi ustionati che altrimenti sarebbero morti. Quei lenzuoloni, stesi per bene sulla mia memoria, mi commuovono ancor più di allora, a pensare a quanti chilometri di scienza e coscienza hanno coperto per arrivare a Londra. Sì, l’EMA sta a Londra. Chilometri di scienza e coscienza che dovrebbero aver messo una volta di più la parola fine all’orrida vicenda Stamina. Una vicenda che mi fa un tale ribrezzo, che in questa storia così bella e pulita riesco a malapena a scriverne il nome. Ma il nome lo scrivo perché se si è finalmente (si spera) conclusa, è stato anche grazie alle migliaia di ore che Michele e Graziella ci hanno dedicato, insieme a Elena Cattaneo, Paolo Bianco e a tante altre persone esperte e ragionevoli. A tutte queste persone il nostro Paese deve molto. Le foto del post sono state fornite da Holostem terapie avanzate.
17 Holoclar bis
18 Foto De Luca, Pellegrini e Chiesi copia

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