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Vaccini e autismo: finalmente la sentenza

Vaccini e autismo: nessun nesso, soltanto una gravissima frode. Lo stabilisce la sentenza dell'Ordine dei medici britannico.
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"Sai, sulle vaccinazioni di Filippo ho avuto tanti dubbi. Alla fine ho deciso di fargli fare soltanto quelle obbligatorie e non le raccomandate”. Le incertezze di questa giovane mamma sono soltanto le ultime di una lunga serie, ma vengono al momento giusto. Importanti novità proprio sul vaccino contro il morbillo, la parotite e la rosolia, che in Italia è una delle vaccinazioni raccomandate, fanno sì che si torni a parlare di vaccini.

La premessa innanzitutto: 

Nel 1998 Andrew Wakefield, un gastroenterologo britannico, pubblica sulla rivista Lancet un articolo in cui ipotizza, in base a una ricerca su otto bambini autistici, che la loro malattia potrebbe essere causata dal vaccino trivalente contro il morbillo, la parotite e la rosolia (detto vaccino MPR). La notizia dell’articolo di Wakefield è una bomba: lo riporta una fra le riviste mediche più autorevoli e credibili al mondo; riguarda una malattia diffusa e dalle cause all’epoca molto indefinite; concerne le vaccinazioni cui sono sottoposti ogni anno milioni di bambini. Non c’è giornale, radio e televisione di quasi ogni Paese che non ne parli. Il clamore è enorme e molti genitori in procinto di far vaccinare i propri figli si allarmano.
(perdonatemi, mi sono autocitata).
 
Ed ecco le novità. A fine gennaio 2010 il General Medical Council (GMC), l’equivalente britannico del nostro Ordine dei medici, ha stabilito dopo oltre cinque anni di indagini, che Andrew Wakefield ha commesso numerosi reati gravi.
 
Tanto per cominciare il vaccino MPR non causa l’autismo. Fin dal 2003 l’OMS aveva dichiarato che non c’erano prove per suggerire che il vaccino MPR fosse responsabile di questa malattia. Conferma e rafforza la dichiarazione dell’OMS l’analisi appena pubblicata dalla Cochrane Collaboration, l’autorevole gruppo indipendente che effettua revisioni sistematiche degli effetti degli interventi sanitari. Non c’è un solo studio che abbia mostrato un aumento del rischio di autismo ricondubile al vaccino contro il morbillo, mentre ci sono numerose ricerche di alta qualità che rassicurano sull’altissima sicurezza e sull’importanza del vaccino MPR, che è per questo somministrato a decine di milioni di bambini in ogni parte del mondo.
 
Ma Wakefield non è solo uno scienziato che non ci ha preso. Sempre secondo il giudizio del GMC Wakefield è stato “disonesto, irresponsabile e ha mostrato insensibilità e indifferenza per la sofferenza e il dolore”  e ha “abusato della fiducia accordata al suo ruolo di medico” mentre conduceva le sue ricerche nel cercare di dimostrare un collegamento fra il vaccino MMR e l’autismo. "Ha effettuato test invasivi e non giustificati dal punto di vista clinico sui bambini senza la necessaria approvazione del Comitato etico del suo ospedale".
 
E non è finita qui. Wakefield riceveva ingenti somme di denaro da studi legali specializzati in cause collettive. Gli avvocati che lo pagavano come perito di parte stavano infatti preparando una class action contro i produttori di vaccini e le agenzie di salute pubblica che li somministrano, con l’accusa di aver causato gravi danni ai bambini autistici. Mentre gli avvocati sognavano grasse parcelle, Wakefield ometteva di divulgare questo conflitto di interesse alla redazione di Lancet, che pubblicava l’articolo scientifico successivamente ritrattato. Qui l’elenco completo delle accuse contro Wakefield.
 
Un’altra frode importante, su cui non mi dilungo, è quella che cercava di propagandare il conservante a base di mercurio come un’altra causa di autismo: un ulteriore falso diffuso da altri ciarlatani che come Wakefield avevano interessi nella stessa causa collettiva.
 
Queste storie sono note da tempo e non varrebbe davvero più la pena di parlarne, se non fosse per la crisi maggiore di sfiducia che hanno generato verso i vaccini, i rimedi più efficaci, sicuri ed economici delle migliori medicine. Una crisi che non sembra finire mai.
 
 La riduzione delle vaccinazione e l'aumento dei casi di morbillo in seguito alla pubblicazione dei dati falsi di Wakefield.
 
Vale la pena chiarire anche un altro tema che spesso genera equivoci. Perché alcune vaccinazioni sono obbligatorie e altre raccomandate?
 
Le ragioni non sono tanto scientifiche, quanto storiche. Nel secolo scorso, quando sono cominciate le vaccinazioni di massa, una parte considerevole della popolazione era analfabeta; anche chi sapeva leggere e scrivere non è detto che fosse in grado di capire che i vaccini sono strumenti utili per proteggersi dalle malattie infettive. Così il legislatore di molti Paesi, fra cui l’Italia, aveva imposto per legge la somministrazione delle vaccinazioni (se non ci si presentava, venivano i carabinieri a casa!). La misura, certamente autoritaria, è stata straordinariamente efficace.
Oggi la situazione nei Paesi avanzati è ben diversa: con la scuola dell’obbligo (quasi) tutti sanno leggere e scrivere, e comprendere perché le vaccinazioni sono importanti è alla portata di gran parte della popolazione. L’obbligo per legge sarebbe una misura anacronistica. Restano perciò obbligatori per tutti i nuovi nati in Italia i vaccini in uso dal secolo scorso contro difterite, tetano, poliomielite, epatite virale B, mentre i preparati più recenti (MPR contro morbillo, parotite e rosolia; anti-pertosse e anti-Hæmophilus influenzæ b o Hib) sono raccomandati. Sono inoltre disponibili altri vaccini utili a prevenire malattie come l’influenza, le infezioni da pneumococco, la meningite C, la varicella e il papillomavirus umano (HPV).
È importante sottolineare che l’obbligatorietà non è una misura dell’importanza di un vaccino: un’immunizzazione raccomandata, o anche soltanto disponibile, è oggi altrettanto prioritaria di una vaccinazione obbligatoria. L’unica differenza è che si tratta di una libera scelta e non di un’imposizione.
(Mi sono citata di nuovo, un vizio ormai!)
 
In conclusione, chi non ha dubbi prima di vaccinare i propri figli? Le incertezze sono legittime. L’importante è chiarirle affidandosi a fonti autorevoli e non ai siti che disseminano paure infondate a spese di bambini che, se non vaccinati, corrono sì grandi rischi. Sì, perché perfino il morbillo non è un’innocua affezione del buon tempo antico: può provocare cecità, danni cerebrali e anche uccidere (rosolia e parotite non sono da meno). Oggi buona parte delle malattie infettive è evitabile. Perché rischiare?
 
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I vaccini dell’era globale è fra i cinque finalisti del Premio letterario Galileo 2010.

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