Chi è Wallace?
Alfred Russel Wallace nasce in Galles, a Usk, l’8 gennaio del 1823. La sua è una famiglia umile e lui, ottavo di nove fratelli, non può permettersi di studiare. Legge, però, tutto quello che può, soprattutto sulla filosofia naturale. È un grande ammiratore di Charles Darwin, già famoso per i suoi resoconti di viaggio a bordo del Beagle, e ha una grandissima passione per le osservazioni sul campo. L’incontro decisivo è del 1844, quando viene assunto come insegnante a Leicester, in Inghilterra, la città di un grande scienziato come Henry Bates, che diverrà famoso per i suoi studi sul mimetismo. E Bates è la miccia che fa iniziare a Wallace la collezione di api che arriverà a superare gli 80 mila esemplari.
Perché non è famoso come Darwin?
La lettera del 1858 e il saggio allegato avrebbero potuto allarmare chi, come Darwin, stava lavorando alle stesse idee da molti anni. È lo stesso padre dell’evoluzionismo, come si è detto, che riconosce al collega di essere arrivato alle stesse conclusioni, ovvero che la selezione naturale deve essere il meccanismo alla base dell’evoluzione dei viventi. Wallace osserva che all’interno degli strati geologici c’è una distribuzione ben precisa dei fossili: specie simili si trovano negli stessi strati. Quindi, il passaggio da una specie a un’altra deve essere stato graduale. Lo stesso si può dire per la distribuzione geografica delle specie. Il gallese fonde le due osservazioni nella seguente legge generale: «Ogni specie ha iniziato la sua esistenza in coincidenza sia spaziale che temporale con una specie preesistente ad essa strettamente affine». Ma al mutare dell’ambiente, solo gli esemplari che erano più adatti alla sopravvivenza sarebbero sopravvissuti.
L’eredità di Wallace
Oggi c’è un recupero di Alfred Wallace e del suo pensiero nel campo dell’evoluzione dei viventi, con gli storici della scienza che gli attribuiscono il giusto peso. Non è però così nell’ambito più popolare, dove invece Darwin rimane un’icona, come quella di Albert Einstein e pochi altri. Ma il nome di Wallace è legato a una sua scoperta originale, avvenuta proprio durante il celebre viaggio nelle Indie Orientali. Spostandosi di isola in isola nell’arcipelago malese, Wallace aveva notato una particolare distribuzione delle specie. Esisteva una netta demarcazione tra la presenza di specie “asiatiche”, che non si trovavano a est di una certa longitudine, e specie “australi” (soprattutto i marsupiali, endemici del subcontinente australiano) che, viceversa, non si trovano a ovest di un dato punto.
Per approfondire
Il trattato che Wallace spedì a Darwin è facilmente reperibile in rete (in inglese), per esempio qui.
In occasione del centesimo anniversario della sua scomparsa, tutte le lettere di Wallace sono state messe a disposizione gratuitamente online dal Natural History Museum grazie al progetto Wallace Letters Online.
Su Alfred Wallace si può vedere online un filmato realizzato da Rai Scuola: Alfred Russel Wallace e la teoria evoluzionista
Su Alfred Wegener e la deriva dei continenti puoi leggere l'articolo dell'Aula di Scienza a lui dedicato: Alfred Wegener, il meteorologo che scoprì la deriva dei continenti






