Le prime investigazioni sul plagio nella scienza
Elisabeth Bik è una microbiologa originaria dei Paesi Bassi. Si è formata all’Università di Utrecht, dove ha studiato le ondate di infezioni di colera che negli anni Novanta stavano colpendo il Bangladesh. Dal 2001 si è trasferita negli Stati Uniti, alla Stanford University, specializzandosi nello studio del microbioma. È da questi interessi che nasce il suo primo blog, Microbiome Digest, una sorta di magazine tutto dedicato alle ultime novità sul microbioma.![](https://ieb-assets.s3-eu-west-1.amazonaws.com/files/wp_aulascienze/2021/09/Square_Headshot_Elisabeth_Bik.png)
Il Science Integrity Digest
Da quella prima esperienza, Bik ha allargato il proprio raggio di azione, coinvolgendo anche altri ricercatori del suo gruppo di ricerca. Comincia a contribuire regolarmente a due blog, Retraction Watch e PubPeer, che si occupano proprio di individuare modi di procedere discutibili nella ricerca. In parallelo apre il proprio secondo blog, Science Integrity Digest, dedicato al tema e nel 2019 si prende un anno sabbatico per dedicarsi completamente a queste investigazioni. Il suo lavoro di investigazione ha portato finora a 519 ritrattazioni di studi scientifici e 452 correzioni.![](https://ieb-assets.s3-eu-west-1.amazonaws.com/files/wp_aulascienze/2021/09/table-s1-1-1.png)
Le minacce e gli strascichi legali
Fin dalla pubblicazione della sua analisi, Bik è stata oggetto di un minacce e insulti su Twitter. Lo racconta lei stessa in un’intervista al Guardian: «mi hanno bombardato su Twitter con ogni tipo di minacce e false accuse». Raoult e Boris Barbour, uno dei coautori dello studio sull'idrossiclorochina, sono arrivati a minacciare azioni legali per molestie in merito a una discussione pubblica avuta su PubPeer. Nella stessa intervista, che risale all’inizio di agosto 2021, Bik racconta che prima di occuparsi di Covid-19, riceveva qualche messaggio spiacevole di quando in quando. Da quando è finita nell’occhio del ciclone dell’idrossiclorochina, tuttavia, ha passato gran parte del suo tempo a difendersi dagli attacchi online, salvando schermate di Twitter e denunciando il tutto alla polizia. Uno dei grandi sostenitori del lavoro di Bik è il ricercatore australiano Kyle Sheldrick che ha sottolineato come andare a valutare il lavoro degli altri scienziati dovrebbe essere una prassi normale della scienza, ma in qualche modo nella comunità scientifica di oggi, come mostra l’accanimento contro Bik, non è più così: «La scienza dovrebbe autocorreggersi, ma ciò non significa che gli scienziati seguano questa prassi».![Square_Headshot_Elisabeth_Bik](https://ieb-assets.s3-eu-west-1.amazonaws.com/files/cache/wp_aulascienze/2021/09/square_headshot_elisabeth_bik.png/square_headshot_elisabeth_bik_960x0_e2e56f612d0af37c3ddf73f8cccc054b.png)
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