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La struttura del diossido di azoto

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Simone ha scritto:

La struttura del diossido di azoto prevede un elettrone spaiato su N, un legame doppio con O e uno dativo. Però mi chiedo:

1. N non rispetta l'ottetto.
2. Non si potrebbero utilizzare due doppi legami diminuendo cosi la sommatoria dei valori assoluti delle cariche formali?
 
La ringrazio per l'attenzione.
 

 

 

Io rispondo così:
 
La molecola del diossido di azoto ha effettivamente un elettrone spaiato; lo dimostra il fatto che tale sostanza è paramagnetica. Non ti deve preoccupare che l’atomo di azoto non rispetti la regola dell’ottetto. Anche se tale regola vale in genere per gli atomi degli elementi del 2° periodo, presenta tuttavia più di una eccezione; nei composti BH3 e AlCl3, per esempio, sia il boro che l’alluminio sono circondati soltanto da 6 elettroni. Le eccezioni alla regola dell’ottetto sono però esclusivamente relative a un difetto di elettroni.
In merito al secondo punto, se la tua proposta è questa,
non è accettabile perché l’azoto ha intorno a sé 9 elettroni e ciò non è possibile. L’elettrone spaiato deve comunque restare perché la somma di tutti gli elettroni esterni dei tre atomi è 17; al massimo si possono quindi distribuire 8 coppie elettroniche.
Per rappresentare correttamente la formula del diossido di azoto ricorriamo, tuttavia, alla teoria della risonanza, cioè alle due forme limite seguenti (in cui tralascio i doppietti di non legame dell’ossigeno e l’elettrone spaiato dell’azoto):
 
O←N=O ↔ O=N→O
 
La struttura reale è, in altre parole, un ibrido tra le due forme limite precedenti; entrambi i legami tra N e O sono uguali tra loro e presentano un parziale carattere di doppio legame. Una rappresentazione che sintetizza tutte le caratteristiche sperimentalmente determinate di tale molecola è la seguente:
 
  
Le linee tratteggiate stanno proprio ad indicare il parziale carattere di doppio legame dei legami N-O.

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