Stella ha scritto:
Cara prof., ho alcuni dubbi riguardanti la nomenclatura. Ad esempio, ho trovato difficoltà nello scrivere la formula di questi composti:
disolfato sodico
ortoarseniato bisodico
bisolfuro sodico
ipofosfito sodico
fosfito di bario
In particolare, non riesco a capire la formula di quest'ultimo: questa è, secondo il libro, BaHPO3; ma perché c'è l'idrogeno?
Poi non riesco capire la formula dell'acido dicromico, che è H2Cr2O7. Da dove viene? Quella dell'acido cromico è una formula diversa....
Grazie mille.
La risposta è questa:
I nomi che mi proponi derivano dalla nomenclatura tradizionale; per scrivere le formule dei sali devi allora partire quelle degli acidi corrispondenti.
Il disolfato deriva dall’acido disolforico, H₂S₂O7, e si ottiene riscaldando a secco oltre i 200 ºC i solfati acidi dei metalli alcalini; il disolfato sodico è, quindi, Na₂S₂O7.
L’ortoarseniato deriva dall’acido ortoarsenico, H3AsO4; il prefisso bi del termine bisodico, indica che nel sale ci sono due atomi di sodio, cioè che soltanto due dei tre atomi di idrogeni presenti nell’acido sono stati sostituiti da atomi di sodio; la formula pertanto è Na2HAsO4.
Nel bisolfuro sodico, il prefisso bi del termine bisolfuro indica che nel sale c’è ancora uno degli atomi di idrogeno dell’acido corrispondente, che è l’acido solfidrico, H2S; la formula allora diventa NaHS.
L'ipofosfito deriva dall’acido ipofosforoso, noto anche col nome di acido fosfinico; la sua formula bruta è H3PO2, ma è necessario ricordare la sua formula di struttura, (HO)P(O)H2, per capire che soltanto uno dei tre atomi di idrogeno, cioè quello legato all’ossigeno del gruppo OH, ha carattere acido è può essere sostituito da un metallo. La formula dell’ipofosfito di sodio è, allora, NaH2PO2.
Il motivo per cui nella formula del fosfito di bario resta un idrogeno, è analogo al caso precedente; l’acido fosforoso è H3PO3, ma la sua formula di struttura è (HO)2P(O)H ed evidenzia il fatto che uno dei tre atomi di idrogeno è legato al fosforo invece che ad un atomo di ossigeno e non può essere sostituito da un metallo.
L’acido cromico, H2Cr2O7, puoi pensarlo derivato dalla condensazione per eliminazione di una molecola di acqua, di due molecole di acido cromico, H2CrO4; infatti, 2H2CrO4 – H2O = H2Cr2O7.
Come vedi, la nomenclatura tradizionale non è molto agevole…; sarebbe più semplice utilizzare la nomenclatura IUPAC, anche se i nomi risultano a volte molto lunghi e quindi poco pratici.