Antonella ha un problema:
Una mole di gas monoatomico ideale è portata dallo stato a pressione p0 e volume V0 a quello a pressione 2p0 e volume 2V0 mediante due diverse trasformazioni.
- Si espande isotermicamente sino a raddoppiare il volume e poi la sua pressione aumenta a volume costante fino allo stato finale.
- Si comprime isotermicamente fino a raddoppiare la pressione e poi si espande a pressione costante fino allo stato finale.
Per ciascuna trasformazione si calcolino, in funzione di p0 e V0
- il calore assorbito dal gas
- il lavoro fatto sul gas
- la variazione di energia interna del gas
- la variazione di entropia del gas.
Ecco la mia risposta:
Poiché l'energia e l'entropia sono funzioni di stato, la variazione di ciascuna rimane la stessa su entrambi i percorsi. Invece il lavoro eseguito e il calore scambiato non sono necessariamente gli stessi. In entrambi i casi la temperatura finale è 4T0, come si vede dall'equazione di stato pV = nRT.
- Lungo un'isoterma il calore scambiato è uguale al lavoro eseguito, che è l'integrale di pdV = nRTdV/V, pari a nRT·ln(Vfin/Vin) = nRT0·ln2. Lungo un'isocora il lavoro eseguito è nullo, mentre il calore scambiato è CVΔT = (3/2)nR·3T0.
Dato che in un gas perfetto la variazione di energia interna è sempre ΔU = CV·ΔT, la variazione richiesta è (3/2)nR·4T0.
Lungo un'isoterma la variazione di entropia è ΔS = Q/T (perché T è costante), mentre lungo un'isocora è data dall'integrale dell'espressione dS = CV·dT/T, pari a CV·ln(4T0/T0) = CV·ln4 = (3/2)nR·ln4. - Nella espansione a pressione costante il calore scambiato è pari a CpΔT = (5/2)nR·3T0, il lavoro eseguito è pΔV = 2p0·V0, mentre la variazione di entropia è l'integrale di dS = CpdT/T, pari a (5/2)nR·ln4.