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Intervista a Samantha Cristoforetti

Domenica 23 novembre la prima astronauta italiana lascerà la Terra per approdare sulla Stazione Spaziale Internazionale. L'abbiamo incontrata qualche mese fa e ci siamo fatti raccontare dove nasce la passione per lo spazio e quanto è stato difficile raggiungerlo.

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Il 23 novembre, alle 22:01’13”, ora italiana, dal cosmodromo di Baikonour, in Kazakistan, il veicolo spaziale Soyuz accenderà i motori e lascerà la Terra. Destinazione: Stazione Spaziale Internazionale. A bordo, insieme agli astronauti Terry Virts della NASA e Anton Shkaplerov dell’Agenzia Spaziale Russa, ci sarà anche Samantha Cristoforetti, la prima astronauta italiana della storia. Nata a Milano nel 1977, ma cresciuta a Malè in provincia di Trento, Samantha Cristoforetti si è laureata a Monaco in ingegneria meccanica con una specializzazione in propulsione spaziale e strutture leggere e dal 2005 è tenente dell’Aereonautica Militare italiana. Nel 2009 è stata selezionata come astronauta ESA e al termine del suo addestramento ha assunto la qualifica di primo ingegnere di volo sui veicoli Soyuz, un ruolo simile a quello di co-pilota. Noi l’abbiamo incontrata questa estate, in occasione della presentazione del sito web avamposto 42, che diventerà un po’ il suo “blog di bordo”. E ci siamo fatti raccontare da dove viene la sua passione per lo spazio, cercando di carpire il suo stato d’animo a pochi mesi dal lancio. Samantha resterà in orbita intorno alla Terra per ben cinque mesi e mezzo. Con lei a bordo della ISS, la missione “Futura” dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) entrerà finalmente nel vivo e vedrà protagonisti ben nove esperimenti di ricerca tutti italiani: cinque progetti saranno dedicati allo studio di vari aspetti della fisiologia umana in condizioni di assenza di peso, due riguarderanno analisi biologiche su campioni cellulari portati in microgravità e infine verrà studiato il comportamento di un processo di stampa 3D in assenza di gravità. Nei prossimi mesi seguiremo gli sviluppi della missione di Samantha con molta attenzione, tenendo gli occhi puntati sul suo avamposto 42. Ma adesso tutto questo può attendere. In questo momento non ci resta che attendere il lancio, trattenere per un attimo il respiro e augurarle buon viaggio. immagini: Lorenzo Deverini editing video: Giulia Rocco foto in homepage: ESA

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