Perché usare Google Esplorazioni nella didattica?
Alcuni dei viaggi proposti da Google Esplorazioni sono impossibili nella realtà, altri sono semplicemente inaccessibili per molti studenti. Ma farne un’esperienza immersiva in 3D può rendere l’apprendimento un’esperienza indimenticabile. A promozione del loro progetto, gli sviluppatore di Google ricordano che si apprende meglio quando l’informazione da memorizzare è collocata in uno spazio preciso. Non a caso, uno dei trucchi per ricordare numeri o oggetti è quello di immaginarli o visualizzarli in stanze o ambienti noti. Perciò ambientare contenuti didattici in siti storici o geografici, e collegarli ad un’esperienza personale, facilita l’assimilazione, il collegamento tra concetti e l’apprendimento significativo.

Come si usa Google Esplorazioni?
Per chi non se la sente di usare i visori in classe, l’applicazione è appunto utilizzabile anche in 2D, preferibilmente individualmente da tablet, o tutti insieme alla LIM o con il videoproiettore. Se vi siete incuriositi e volete provarla già, scaricate la app Expedition disponibile gratuitamente sia sull'Appstore Apple, sia su Google Play. Selezionate il profilo di guida turistica e scegliete la vostra esplorazione tra le centinaia a disposizione. Ogni esplorazione ha diverse ‘scene’ tematiche e potrete decidere in quale inserirvi. Se avete figli o amici disponibili a provare con voi, chiedete anche a loro di scaricare l’applicazione e di inserirsi con il profilo esploratore. Se sarete collegati alla stessa rete wifi (ma è anche possibile, in caso contrario, scaricare tutti i materiali e usarli offline) potranno vedervi collegato e seguirvi con il tasto follow. Da quel momento navigheranno nella scena che avrete scelto per loro e visualizzeranno le frecce direzionali sui punti di interesse selezionati via via da voi tra quelli disponibili, insieme ai testi esplicativi. Ad ogni esplorazione è inoltre associata una proposta di lesson plan, accessibile dal sito Teaching resources (TES). Inserite nella casella di ricerca "Google Expedition" e selezionate la vostra esplorazione in base ai vari criteri disponibili (età degli studenti, discipline, argomenti, ecc.). Potrete cosi scaricare un lesson plan (sempre da tradurre dall’inglese) ideato e condiviso da altri docenti, e già strutturato nelle varie fasi di lezione e corredato da link di approfondimento. Oppure potete collaborare all'elenco di lesson plan per le varie esplorazioni Google seguendo questo link.Esplorazioni in realtà virtuale sono possibili anche con Google Art & Culture?
Sì, se ci ‘accontentiamo’ di esplorazioni in 2D possiamo certamente usare Google Art & Culture, sito con grandi risorse e potenzialità didattiche. Raccoglie online le esposizioni di mostre tematiche temporanee, organizzate per eventi, personaggi, momenti storici e luoghi. Il tutto ricercabile per nome o per data.


Che opportunità didattiche offre il Museo digitale?
Il museo digitale Zanichelli presenta le sue esposizioni in una forma strutturata più aderente allo sviluppo cronologico della storia dell’arte, distinguendo tra i vari tipi di arte (pittura, scultura, costume, oggetti d’arte, giardini, ecc.) oltre che tra i vari periodi.
E i musei digitali a tema scientifico?
Effettivamente nonostante la quantità di musei digitalizzati nelle applicazioni Google, il numero di quelli di area scientifica resta davvero esiguo. Sicuramente la situazione evolverà in futuro, ma per ora dobbiamo accontentarci di ricercarli uno a uno online e passare, perché no, dalle camminate o esplorazioni in 2D o 3D, a simulazioni interattive e laboratoriali. Come d'altronde succede nei musei scientifici veri, sempre meno spazi espositivi e sempre più luoghi di esperienza didattica attiva. Tra questi il Science Museum di Londra, con la sua zona di attività interattive tra cui un simulatore di volo e le molteplici risorse didattiche, oppure l’Exploratorium di San Francisco con i suoi ‘snack’ scientifici e le sue attività formative.
















