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Apicoltura, meteorologia e agricoltura: le altre facce di Gregor Mendel

Celebriamo il 200esimo anniversario della nascita di uno dei fondatori della genetica, scoprendo alcune delle sue passioni scientifiche meno note

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Gregor Johann Mendel è oggi conosciuto e celebrato per i suoi studi sulle ibridazioni e per il famoso saggio a loro dedicato, che fornì ampi spunti per lo sviluppo delle scienze della vita negli anni seguenti. La nascita di una disciplina come la genetica, che è oggi all’avanguardia come poche altre, fu anche frutto del suo lavoro di ricerca. In particolare, la sua notorietà è oggi legata agli studi che compì sui piselli e su altre piante nell’abbazia di Brünn, oggi Brno, nel cuore dell’attuale Repubblica Ceca.

Mendel non fu né un ricercatore solitario e isolato dal mondo né, tantomeno, l’unico fautore della nascita della genetica. Ciononostante, queste non sono le uniche semplificazioni o esagerazioni fatte sulla biografia dell’abate agostiniano. Ad esempio, fu uno scienziato molto più versatile di come viene generalmente descritto. In particolare, si dedicò con metodo e competenza ad alcune discipline strettamente connesse con l’agricoltura. Il perché era semplice: Mendel aveva origini contadine e la Moravia del XIX secolo era all’avanguardia negli studi sulla selezione di prodotti ortofrutticoli e di alcuni animali di allevamento, come gli ovini da lana.

Un inaspettato e geniale apicoltore

Questo contesto storico e culturale spinse il monaco agostiniano a interessarsi di vari campi di studio direttamente collegati alle scienze agrarie. In effetti, uno dei più sorprendenti e poco conosciuti aspetti nel lavoro di ricerca compiuto da Mendel fu proprio lo studio delle api da miele.

Mendel conosceva bene l’arte dell’apicoltura, che gli era stata insegnata da suo padre in gioventù. Ma fu solo nel 1871, quando era già stato ordinato abate da alcuni anni, che Mendel fece erigere una “casa delle api”, tuttora esistente, popolata da decine di famiglie di questi insetti. Ben presto, lo scienziato si dedicò a tentativi di ibridazione tra diversi tipi di api. In particolare, cercò di creare un ibrido tra le industriose e produttive api mellifere europee e una varietà di Cipro, priva di pungiglione. E i risultati, sorprendentemente, arrivarono: nacquero delle api inoffensive e in grado di fornire buone produzioni di miele.

Purtroppo, però, questi incroci erano scarsamente vitali e morivano dopo pochi mesi. Mendel provò anche a incrociare le api europee con altre varietà esotiche, provenienti dall’Africa o dal Sud America, e questi lavori vennero guardati con interesse e ammirazione dagli esperti del settore. L’abate non riuscì a creare linee stabili ma i suoi lavori, esattamente come quelli sulle ibridazioni, vennero valutati dagli entomologi come estremamente innovativi.

Una curiosità aggiuntiva deriva dal fatto che Mendel, secondo alcuni autori, era così interessato all’ibridazione delle api perché voleva verificare di persona se i fuchi, come suggeriva una teoria nata pochi anni prima, fossero effettivamente aploidi (con metà del patrimonio genetico delle operaie) e generati da uova non fecondate. Oggi noi sappiamo che è così, ma ai tempi questa ipotesi era ancora molto discussa e lo stesso Mendel avrebbe dovuto rivedere più di una sua convinzione se si fosse dimostrata corretta.

Gli esperimenti di ibridazione sugli animali, comunque, non erano una novità per Mendel, dato che i suoi primi studi scientifici nell’abbazia furono dedicati all’incrocio di diverse varietà di topi, fino a quando il vescovo locale stabilì che non si trattava di un’attività adatta per un religioso e vietò al giovane scienziato di proseguire. In ogni caso, Mendel si dimostrò particolarmente creativo anche con le api, dato che inventò una piccola gabbia con accessi controllati, che permetteva di selezionare gli accoppiamenti delle regine.

Il meteorologo

Il bravo contadino segue con attenzione le previsioni del tempo ed è interessato alla meteorologia, e per il monaco moravo non poteva essere altrimenti. Mendel si presentò alla fondazione della Società di Scienze Naturali di Brünn con il titolo di meteorologo, e non a caso: nove dei suoi tredici articoli scientifici trattarono questa disciplina. In particolare, venne molto apprezzato dagli esperti del settore uno studio che pubblicò nel 1871, intitolato Die Windhose vom 13 October 1870, dedicato a una tromba d’aria che si era abbattuta sulla città morava l’anno precedente. Mendel dimostrò una approfondita conoscenza del fenomeno meteorologico e degli eventi elettromagnetici ad esso collegati, pur trattandosi di un avvenimento piuttosto raro in quelle terre.

Tra le sue tante brillanti osservazioni in campo meteorologico, Mendel notò come le temperature medie fossero leggermente più alte in città rispetto alla campagna, per il fatto che i palazzi hanno una maggiore capacità di trattenere il calore rispetto alle piante e al terreno. Oggi conosciamo bene questo fenomeno, ma ai tempi non in molti lo avevano notato.

Il religioso si interessò anche all’innalzamento e abbassamento del livello dell’acqua all’interno di un pozzo, per studiare l’andamento della linea di falda. Si domandò se in qualche modo queste variazioni potessero essere legate con la diffusione di determinate malattie e con lo scoppio di epidemie.

Mendel raccolse ed elencò con dedizione, tre volte al giorno, i dati meteorologici registrati da una piccola stazione meteorologica presente all’interno dell’abbazia. Ancora oggi è possibile distinguere la sua calligrafia ordinata e meticolosa nei registri dell’Istituto Idrometeorologico Ceco. L’abate continuò a dedicarsi a questa raccolta dati fino a metà 1883, pochi mesi prima della sua morte.

Ancora oggi, una nuova stazione, che da pochi decenni ha sostituito l’originale, raccoglie i dati meteorologici all’interno dell’abbazia. Per celebrare adeguatamente l’opera e le scoperte di questo scienziato, di cui nel 2022 si celebrano i 200 anni dalla nascita, sarebbe giusto ricordarlo anche per tutti questi studi che ci dimostrano, una volta di più, quanto fosse avanti ai suoi tempi.

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La casa delle api fatta erigere da Mendel nel 1871 (foto: Alfonso Lucifredi)

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La nuova stazione meteorologica all'interno dell'abbazia di Sant'Agostino a Brno (foto: Alfonso Lucifredi)

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La statua di Mendel all'interno del cortile dell'abbazia (foto: Alfonso Lucifredi)