Perché Colourlex può essere una risorsa importante nell’insegnamento?
Colourlex si pone su una terra di confine fra la storia dell’arte e la chimica, affrontando i temi legati alle tecniche artistiche e ai pigmenti utilizzati dai grandi pittori che hanno fatto la storia dell’arte. Un tema del tutto analogo è stato sviluppato, in una prospettiva storica, da Adriano Zecchina nel suo libro Alchimie nell’arte. La chimica e l’evoluzione della pittura, edito da Zanichelli nella collana Chiavi di lettura. In ColourLex però l’attenzione è tutta mirata sui capolavori degli artisti. L’analisi (che cita sempre fonti di grande autorevolezza) è sui pigmenti utilizzati da Raffaello, Tiziano, Rembrandt, van Gogh, Renoir, solo per citarne alcuni. L’insegnamento passa attraverso il dominio dell’immagine. Basta aprire una pagina qualsiasi di ColourLex per rendersi conto di come l’approccio sia legato alla qualità della proposta visiva. Gli strumenti multimediali permettono poi di introdurre lo studio dei pigmenti in maniera facile e intuitiva. Altro punto cardine del sito: la qualità dell’analisi prevale sulla quantità. I quadri presi in considerazione sono circa 120 e per ognuno di essi sono proposti approfondimenti di grande chiarezza.Per una presentazione del legame fra pittura e chimica attraverso i pigmenti si veda l’articolo di Angela Simone pubblicato su Aula di Scienze nel maggio 2014.