Come farle dire “sì”?
Le strategie per approcciare un membro del sesso opposto nel regno animale sono varie e molteplici, si va dall’offerta di un dono, di solito cibo, come fanno alcuni ragni, all’esibizione considerata “artistica” del nido pluridecorato degli uccelli giardinieri, al canto di molti uccelli e rane, alla lotta rituale dei cervi, e molto altro ancora. La scelta dipende di solito dallo stile di vita della specie e dalle sue strategie riproduttive. Per gli animali che formano coppie stabili per tempi più o meno lunghi, in particolare, la scelta del partner è un compito delicato che richiede una accurata opera di selezione, poiché è un investimento che può significare la sopravvivenza della progenie, e quindi dei propri geni, o l’estinzione. Tra gli ippocampi il legame con un partner è di solito stabile per almeno una (di solito molte) stagioni riproduttive, a volte sino alla morte di uno dei due partner, sebbene vi siano alcune eccezioni. Ma ciò che contraddistingue questi pesci è che la cura delle uova sino alla schiusa è affidata al padre, che le cova un uno speciale marsupio posto sul ventre. Nonostante questo, i ruoli dei due sessi raramente sono invertiti: è il maschio che di solito inizia il corteggiamento e spesso agisce in modo più aggressivo rispetto alle femmine. Quando lui incontra una femmina che ritiene “adatta” incomincia una danza delicata intorno a lei, a testa alta, e mostrandole il marsupio vuoto per indicarle la propria disponibilità. Se lei accetta il corteggiamento si unisce in breve alla danza, e i due nuotano fianco a fianco, ciascuno imitando i movimenti dell’altro, cambiando colore all’unisono o aggrappandosi allo stesso filo di vegetazione, e nuotando in tondo. Per diversi giorni consecutivi la coppia si incontra all’alba e alle prime luci del sole comincia a danzare tenendosi per la coda prensile, esattamente come noi umani ci teniamo per mano.
Una coppia di cavallucci marini ancorati allo stesso filo d'erba (immagine: shutterstock)
Verso la fine della danza lasciano andare il filo d’erba che li tiene ancorati e volteggiano verso l’alto, muso contro muso come in un bacio, per poi separarsi sino al giorno seguente. Quando lei è finalmente pronta a deporre le uova, anche diverse centinaia, il trasferimento avviene proprio durante la fase finale della danza, quando la coppia risale roteando verso l’alto. In un breve momento che dura qualche secondo lui apre il marsupio, lascia entrare acqua di mare che fa maturare gli spermatozoi e consente l’ingresso di un organo cilindrico chiamato ovopositore da parte della femmina, attraverso il quale vengono trasferite le uova. Durante il trasferimento delle uova è visibile lo sgonfiarsi dell’addome della femmina e il rigonfiarsi del marsupio del maschio, dove avviene la fecondazione. Le uova si “impiantano” quindi nella parete della sacca, dove vengono avvolte da un tessuto spugnoso che le protegge: qui ricevono ossigeno, protezione immunitaria e nutrienti come lipidi e calcio dai tessuti del padre, sebbene il grosso del nutrimento dell’embrione provenga dal tuorlo. Per ottenere questi cambiamenti il cavalluccio di mare maschio produce prolattina, lo stesso ormone responsabile della produzione di latte nelle femmine di mammifero. La “gestazione” dura 2-6 settimane, al termine delle quali vengono “partoriti” dall’apertura del marsupio, tramite contrazioni muscolari, anche un migliaio di cavallucci di mare in miniatura.
Il video documenta il parto dei neonati cavallucci marini: come mostrano le immagini, nell'arco di alcune decine di secondi vengono alla luce diverse centinaia di nuovi individui, letteralmente "espulsi" dal marsupio paterno:
Chi sceglie e chi viene scelto?
Questa inversione di ruoli fa si che in alcune specie o popolazioni sia lei a corteggiare e lui a scegliere la pretendente perché di solito sceglie chi investe di più nella riproduzione. In questo caso si è visto, analizzando i tassi metabolici, che è il maschio che investe più energie nel processo a causa sia della danza di corteggiamento sia della “gravidanza”, sebbene lo sforzo delle femmine nel corteggiare e produrre le uova non sia indifferente.
Alcuni esemplari di cavallucci marini "incinti" (immagine: shutterstock)
Anche nella nostra specie la tendenza generale indicata dall’evoluzione, in assenza di ostacoli, è che sia il maschio a corteggiare e la donna a scegliere il partner e non viceversa, sebbene spesso non ce ne rendiamo conto: non si discute che la gravidanza, l’allattamento e lo svezzamento della prole siano un investimento enorme per la donna, che di conseguenza deve scegliere un partner che le dimostri di essere all’altezza, secondo il processo che Charles Darwin chiamò selezione sessuale. O almeno, questo è quello che avverrebbe senza sovrapposizioni culturali, che nella nostra specie spesso prevaricano le tendenze e i comportamenti naturali: nell’Homo sapiens moderno non sempre è la donna a scegliere, e il corteggiamento e la vita di coppia non sono più finalizzati alla riproduzione. Il corteggiamento però, laddove ancora presente tra i più romantici, serve proprio a quello: a mostrarle, con l’assiduità, la gentilezza, o magari con la Ferrari, che i suoi geni sono buoni e che lui è un buon “partito” in cui investire il potenziale sforzo riproduttivo. Un’auto di lusso, un buon conto in banca, una posizione socialmente rilevante sono quello che il biologo evoluzionista Richard Dawkins definisce il “fenotipo esteso”, ovvero sono una manifestazione esterna al nostro corpo del fatto che abbiamo buoni geni, come ad esempio lo e’ la diga del castoro, il nido “artistico” degli uccelli giardinieri o la capacità di alcuni parassiti di manipolare il loro ospite. Non c’è quindi da stupirsi troppo se le Ferrari o le ville al mare fanno parte delle “armi” umane del corteggiamento, in sostituzione o in aggiunta a una bella presenza: procurarsele è faticoso e non è da tutti. Fortunatamente non tutti la pensano così.
Il video che segue mostra la danza di corteggiamento di una coppia di cavallucci marini, impegnati ad affinare il coordinamento dei movimenti in vista dell'accoppiamento: