Una piattaforma petrolifera è avvolta dalle fiamme e libera nell’atmosfera un fumo di colore nero intenso. L’odore è acre, l’aria irrespirabile. Se allargate lo sguardo vedete che il mare è torbido, perché una chiazza oleosa sempre più vasta si sta propagando in tutte le direzioni. È la sera del 20 aprile 2010, siamo nel Golfo del Messico e quello che è appena iniziato è l’incidente petrolifero più grave di sempre.
Quel disastro, passato alla storia come «l’incidente della Deepwater Horizon», è costato la vita a 11 persone e nel corso degli anni ha compromesso gli equilibri di ecosistemi marini e costieri. Ma ha anche dato impulso a una serie di profonde riflessioni sul rischio tecnologico e la gestione dei disastri ambientali di cui è fondamentale fare tesoro.
«blu, petrolio», il podcast
A quattoridici anni di distanza dall’incidente, Enrico Bergianti, giornalista e podcaster, ripercorre la vicenda della Deepwater Horizon nel podcast blu, petrolio, prodotto da Zanichelli. In 6 puntate, con il contributo di esperti ed esperte di tecnologia, biologia marina e diritto ambientale, l’autore ci racconta che cosa è successo su quella piattaforma, perché è successo, e quali conseguenze ha avuto sull’ambiente, l’economia, la politica ambientale e la ricerca scientifica.
Episodio 1 – Il pozzo infernale
La sera del 20 aprile 2010 un blowout, cioè una risalita incontrollata di idrocarburi nel pozzo di Macondo, nel Golfo del Messico, causa un’esplosione e un incendio sulla piattaforma di perforazione petrolifera Deepwater Horizon impiegata dalla British Petroleum. È l’inizio di una catena di eventi che porteranno allo sversamento di milioni di tonnellate di greggio in mare.
Episodio 2 – Una falla da chiudere
I sistemi di prevenzione della Deepwater Horizon in casi di fuoriscita di gas non funzionano, così l’incendio imperversa sulla piattaforma per ore, portando al suo affondamento. Nel frattempo, il petrolio inizia a invadere il mare innescando quello che, sin dalle prime ore, si prospetta un disastro ambientale senza precedenti.
Episodio 3 – I danni più immediati
La fuoriuscita incontrollata di petrolio dal pozzo di Macondo causa danni a moltissime specie viventi, marine e costiere, mettendo in crisi i delicati ecosistemi del Golfo del Messico.
Episodio 4 – Gli effetti negli anni successivi
La stima dei danni a medio e lungo termine si rivela difficile anche per carenze pregresse nella conoscenza ambientale. I biomonitoraggi e una rinnovata ricerca di base entrano in campo per limitare i danni agli ecosistemi e avviare operazioni di ripristino ambientale.
Episodio 5 – I colpevoli da trovare
Due mesi dopo l’incidente, il presidente americano Barack Obama indica i colpevoli e chiede un ingente risarcimento. Quei soldi dovranno essere impiegati non solo per ripristinare gli ecosistemi messi a repentaglio dal greggio, ma anche per salvaguardare le attività produttive degli stati americani che si affacciano sul Golfo del Messico.
Episodio 6 – Nunca mais
Che cosa abbiamo imparato dal disastro della Deepwater Horizon? L’oceanografia ha fatto grandi sviluppi nell’ultimo decennio, anche grazie al grave incidente verificatosi nel Golfo del Messico. Purtroppo, però, gli sversamenti di petrolio in mare continuano a verificarsi.
La cover del podcast blu, petrolio, prodotto da Zanichelli per Aula di Scienze
21 aprile 2010: navi della Guardia Costiera degli Stati Uniti impegnate nello spegnimento dell’incendio alla piattaforma Deepwater Horizon (immagine: US Coast Guard)