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Voci in Agenda: un secolo di inflazione

In questa quinta puntata parliamo dell’iperinflazione nella Germania del 1923 e delle strategie messe in campo oggi per contenere l’aumento dei prezzi

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Il periodo di iperinflazione sperimentato nella Repubblica di Weimar e le politiche economiche messe in atto oggi per tenere a bada l’inflazione sono i protagonisti della quinta puntata di Voci in Agenda. Nel primo podcast ascoltiamo per quale ragione, nell’autunno del 1923, la Germania sperimentò tassi di inflazione alle stelle; nel secondo guardiamo all’inflazione da un punto di vista contemporaneo, cercando di capire come si calcola, quali sono i meccanismi che oggi ne innescano l’aumento e quali strumenti abbiamo a disposizione per tenerla sotto controllo.

​1. L’iperinflazione della Repubblica di Weimar

Tra il 1918 e l’avvento di Adolf Hitler, lo stato tedesco era noto come Repubblica di Weimar, dal nome della cittadina in cui l’assemblea nazionale si riunì per scrivere la nuova costituzione subito dopo la sanguinosa sconfitta della Prima guerra mondiale. Sanguinosa per le perdite umane sui campi di battaglia, ma anche per quelle delle casse dello stato. Le macerie della guerra, a cui si unirono le pesanti condizioni di pace inflitte dai Paesi vincitori, in particolare dalla Francia, portarono a una gravissima crisi economica che culminò in un periodo di iperinflazione, con i prezzi di beni e servizi che schizzarono alle stelle. Il momento peggiore si ebbe nell’autunno del 1923, quando il potere d’acquisto della moneta era ormai nullo e il Paese in ginocchio.

Nel suo racconto serrato e appasionante, Enrico Bergianti descrive tutta la drammaticità di quei mesi. E ci accompagna alla scoperta delle cause che determinarono una spirale inflazionistica senza precedenti, ancora viva nella memoria della Germania. Che, un secolo dopo la Repubblica di Weimar, forse non a caso, è il Paese dell’eurozona più prudente quando si tratta di porre limiti all’inflazione nelle politiche economiche europee.

​2. Inflazione: come si misura, perché varia, come gestirla

L’inflazione misura la variazione nel tempo del livello dei prezzi di beni e servizi destinati al consumo delle famiglie in un certo Paese. Per esempio, in Italia alla fine del 2022 l’inflazione si attestava intorno all’11%: questo significava che nel nostro Paese i prezzi di beni e servizi erano l’11% più alti rispetto ai prezzi che quei beni e servizi avevano alla fine del 2021. Ma di quali beni e servizi stiamo parlando? E una volta che abbiamo stabilito quali sono i beni e i servizi di riferimento, come si calcola l’inflazione? Quali sono inoltre le cause delle sue variazioni? E soprattutto, quali strumenti abbiamo a disposizione oggi per tenerla sotto controllo? 

Per rispondere a queste domande abbiamo parlato con Carlotta Rossi, economista della Banca d’Italia. Abbiamo scoperto così che il paniere, cioè l’insieme di beni e servizi sui quali si basa il calcolo dell’inflazione, cambia di anno e in anno e da Paese a Paese; che l’inflazione, se contenuta, è un indice dello stato di buona salute dell’economia; e soprattutto che, a differenza dei tempi della Repubblica di Weimar, oggi in Europa abbiamo una cassetta degli attrezzi molto ricca, che ci consente di lavorare sulla stabilità dei prezzi e di prevenire l’insorgere di spirali inflazionistiche.