Spider-Man? Troppo grande
Gli animali arrampicatori devono questa loro capacità a dei particolari cuscinetti adesivi presenti sulle loro estremità. Si tratta di cuscinetti con caratteristiche morfologiche diverse in base alla specie, ma che hanno una caratteristica in comune: la loro superficie dipende dalla grandezza dell'animale.
Morfologia dei cuscinetti adesivi in diverse specie animali (Immagine: D. Labonte)
I ricercatori dell'Università di Cambridge hanno dimostrato matematicamente questa peculiarità analizzando il peso corporeo e la dimensione dei cuscinetti adesivi di 225 specie di animali arrampicatori, inclusi insetti, rane, ragni, lucertole e gechi. La percentuale di superficie corporea "appiccicosa" di un acaro è dello 0,02%, quella di un geco del 4% circa. Ciò significa che un acaro possiede le stesse caratteristiche arrampicatrici di un geco usando però circa 200 volte meno superficie corporea rispetto a un rettile ben più grande. All'aumentare delle dimensioni dell'animale, infatti, aumenta anche la superficie adesiva necessaria per reggere un peso sempre maggiore. Ma l'aumento di peso, negli animali, non corrisponde necessariamente a un aumento proporzionale della superficie corporea. Basti pensare alla formica, poco volume e molta superficie, rispetto alla balenottera azzurra, molto volume e relativamente poca superficie. E l'uomo? Per noi le cose si complicano, e parecchio. Avremmo infatti bisogno di cuscinetti adesivi sparsi nel 40% del corpo per poterci arrampicare sui muri; addirittura l'80% se consideriamo solo la parte frontale o dorsale del nostro corpo. Un presunto Spider-Man, quindi, per poter scalare gli edifici di New York dovrebbe avere mani e piedi talmente sproporzionati da non essere "evolutivamente" concepibili. Ecco perché, con buona pace degli appassionati, il più grande animale arrampicatore vivente (e matematicamente possibile) è il geco.