Particolari odori vengono associati dal nostro cervello alle esperienze che li hanno accompagnati, creando un affascinante legame tra profumi e memoria a lungo termine (Foto: Shutterstock)
L’ipotesi è che, durante il processo di recupero dei ricordi legati a profumi e odori, diverse aree del cervello interagiscano tra di loro: nello specifico, l’attenzione dei ricercatori si è concentrata sull’ippocampo, per il suo ruolo nella memoria a lungo termine, e su una particolare area della corteccia cerebrale, chiamata corteccia entorinale, importante per la percezione emozionale degli odori.
Per studiare come venga stabilita l’associazione tra queste due aree del cervello – ovvero, tra odori e memorie – i ricercatori hanno costruito un mini-labirinto per ratti. Gironzolando all’interno dei setti del labirinto, il ratto veniva guidato di fronte ad un buco in cui inserire il naso e attraverso il quale poteva annusare due tipi di odori: uno indicava che, per trovare il cibo, avrebbe dovuto proseguire nel labirinto verso destra; l’altro odore indicava la presenza di cibo a sinistra. Dopo tre settimane di “allenamento”, nell’85% dei casi i ratti erano perfettamente in grado di associare il tipo di odore alla posizione del cibo: nel cervello dei ratti si era formata una nuova memoria olfattiva.
A questo punto i ricercatori hanno cercato di capire come l’associazione odore-luogo si fosse formata a livello neuronale. Con l’aiuto di sedici elettrodi posizionati all’interno dell’ippocampo e in diverse aree della corteccia entorinale, i ricercatori hanno osservato che, quando il ratto riconosce l’odore associato ad un certo ricordo, si ha una vera e propria esplosione di attività neuronale nella regione di connessione tra l’ippocampo e la corteccia entorinale. Questa attività si manifesta come treni di onde cerebrali che, con il progredire dell’apprendimento e il rafforzarsi della memoria associativa, si sincronizzano via via alla frequenza di 20-40 Hz.
Già in passato, treni di onde sincronizzate sono stati descritti come un meccanismo fondamentale per stabilire connessioni tra diverse aree del cervello: secondo i neuroscienziati, questi impulsi tutti sincronizzati tra di loro su una certa frequenza rappresentano una sorta di “linguaggio comune” che permette ad aree del cervello con funzioni diverse di “parlarsi” e condividere informazioni apparentemente scollegate. Lo studio, pubblicato dalla rivista Nature, documenta per la prima volta in tempo reale come le associazioni tra odori ed esperienze vissute vadano a fondersi in una nuova forma di apprendimento.
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Alla ricerca del legame tra odori e ricordi
Profumi che risvegliano ricordi dal passato: finalmente chiarito il meccanismo attraverso cui le diverse aree del cervello interagiscano tra loro per legare in modo indelebile un odore ad un’esperienza.