La sonda degli anelli
Sono stati vent'anni intensi, questi, per la sonda Cassini. Lanciata nel 1997, ha raggiunto il pianeta degli anelli dopo un volo spaziale durato sette anni. A Cassini va il merito di aver immortalato le lune ghiacciate di Saturno, i fiumi di metano della sua luna Titano, l'oceano salato di Encelado, un'altra delle sue lune, e le terribili tempeste che animano l'atmosfera del pianeta. Difficile chiedere di più a questa longeva sonda che, tuttavia, tenterà il tutto per tutto sfruttando al massimo le sue ultime gocce di carburante. Lo scorso 22 aprile, infatti, Cassini ha sorvolato per l'ultima volta Titano e, sfruttando la sua gravità, ha deviato la sua traiettoria puntando dritto verso Saturno. Prima di dirigersi verso l'atmosfera di Saturno, Cassini compierà 22 passaggi nello spazio "vergine" compreso tra Saturno e il più vicino dei suoi anelli, cercando di carpire i segreti celati in quella fetta inesplorata di spazio.
Le 22 orbite del Grand Finale di Cassini sono rappresentate in azzurro; in arancione l’ultima orbita che porterà la sonda a perdersi nell'atmosfera di Saturno il 15 settembre 2017. Immagine: NASA/JPL-Caltech
Lo scorso 27 aprile si è conclusa con successo la prima di queste orbite. Cassini, infatti, ha attraversato per la prima volta il lembo di spazio, largo appena 2500 km, compreso tra Saturno e i suoi anelli, "sfiorando" da un lato le nubi del pianeta e dall'altro il più interno dei suoi anelli. La buona riuscita di questo delicato passaggio non era così scontata. Il timore degli scienziati riguardava l'eventuale presenza di detriti che avrebbero potuto danneggiare il satellite. I dubbi si sono sciolti, tuttavia, quando solo 20 ore dopo il "tuffo" tra gli anelli Cassini ha inviato a Terra dati e immagini. Il secondo passaggio dei 22 previsti si è concluso lo scorso 2 maggio e Cassini continua ad essere in ottima salute.