Un mix letale
Le piante carnivore appartengono al gruppo delle angiosperme. La Cephalotus follicularis, originaria dell'Australia, è famosa per i suoi ascidi a forma di brocca, foglie "specializzate" che permettono alla pianta di catturare e digerire piccoli animali grazie ad uno speciale mix enzimatico raccolto sul fondo della foglia stessa. Una caratteristica peculiare della Cephalotus è quella di possedere sia foglie in grado di catturare le prede sia foglie "innocue".
Un dettaglio di Cephalotus follicularis. Gli ascidi a forma di brocca sono deputati alla cattura e alla digestione delle prede, ma la pianta possiede anche foglie non specializzate per questa funzione (Immagine: Wikimedia Commons)
Un team di ricercatori diretto dalla Graduate University for Advanced Studies di Okazaki, in Giappone, ha sequenziato il genoma della pianta e, sfruttando questo dualismo di identità proprio della carnivora, ha identificato i geni che vengono attivati selettivamente nelle foglie-trappola durante i processi di cattura e digestione. Tra questi, sono stati trovati geni responsabili per la sintesi di amidi e zuccheri, necessari per rendere il nettare prodotto dalla foglia appetibile per le incaute prede, e altri geni che codificano per sostanze collose in grado di rendere vano ogni tentativo di fuga.
Per ottenere altri dettagli su come queste piante hanno sviluppato le loro particolari preferenze alimentari, i ricercatori hanno analizzato il cocktail digestivo della Cephalotus tramite la spettroscopia di massa, individuando 35 proteine coinvolte. Molte di queste sono strettamente correlate a proteine che altre angiosperme non carnivore utilizzano per la difesa contro i patogeni. Ad esempio, molte piante producono la chitinasi, un enzima in grado di degradare la chitina di cui sono costituiti i funghi e di proteggere quindi la pianta da questo tipo di ospiti indesiderati. Anche le piante carnivore producono elevati livelli di chitinasi, impiegata però nella digestione dell'esoscheletro degli insetti di cui si nutrono, insieme alla fosfatasi acida che permette alla pianta di ottenere dal corpo della preda il fosforo, un nutriente essenziale per la sua sopravvivenza.