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Individuati i biradicali di Criegee, molecole determinanti per la produzione di alcuni composti nella chimica dell'atmosfera
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Annunciata su Science la scoperta dei biradicali di Criegee, da tempo ipotizzati ma mai identificati. Le molecole hanno dimostrato di essere determinanti per la produzione di alcuni composti cruciali nella chimica dell'atmosfera. Come possiamo utilizzare queste nuove conoscenze?

L'atmosfera è un sistema complesso ancora lontano dall'essere del tutto compreso. Un passo avanti è stato fatto recentemente con l'identificazione dei biradicali di Criegee. Ipotizzate negli anni '50, queste molecole sembravano spiegare diverse reazioni, ma nessuno le aveva mai realmente identificate. Questo è stato possibile solo recentemente, grazie al lavoro di un gruppo di ricercatori inglesi provenienti da tre istituzioni (University of ManchesterUniversity of Bristol e Sandia National Laboratories) che utilizzando la luce di un sincrotrone sono riusciti a «fotografare» la loro struttura chimica.  

Un sincrotrone è un acceleratore di particelle: come è possibile usarlo per analisi chimiche?
Il fascio di particelle accelerate dai magneti del sincrotrone fino a raggiungere quasi la velocità della luce, opportunamente manipolato, genera un «raggio» di luce di sincrotrone, che non è altro che una radiazione magnetica nello spettro dei raggi X. Osservando come si comporta il materiale da analizzare quando è colpito da questa luce, a fortissima l'intensità e la piccolissima lunghezza d'onda, è possibile ricavare anche i dettagli a livello submolecolare. Nel video seguente è spiegato il funzionamento del più avanzato sincrotrone italiano, quello di Trieste.

I risultati della ricerca sono stati pubblicati su Science, ma la portata dello studio si sta già estendendo fuori dal campo strettamente accademico. Queste molecole, infatti, ossidano inquinanti atmosferici come i biossido di Zolfo (SO2) e il biossido di Azoto (NO2), producendo solfati e nitrati, composti che sono in grado di indurre la formazione di nubi. Insomma si è tentati a credere di trovarsi di fronte alla soluzione di tutti i nostri problemi: aria pulita e lotta ai cambiamenti climatici senza bisogno che gli stati rispettino ingombranti accordi internazionali (come il protovollo di Kyoto) e che i cittadini modifichino il proprio stile di vita pensando all'ambiente. Basta organizzarsi per utilizzare su larga scala i biradicali di Criegee e il gioco è fatto.

La soluzione a tutti i problemi?
Niente di tutto questo, però, è mai stato proposto dagli autori né nello studio, né al di fuori di esso. Carl Percival, tra gli autori dello studio, ha dichiarato: «Il messaggio più importante qui è che dobbiamo proteggere l'ecosistema che abbiamo facendo in modo che produca naturalmente i biradicali di Criegee». Questi, infatti, derivano principalmente da composti prodotti dalle piante.

Ora che è stata provata l'esistenza dei biradicali e il loro funzionamento è stato aggiunto un importante elemento per comprendere il comportamento dell'atmosfera (in particolare della troposfera) di cui sicuramente anche i climatologi dovranno tenere conto in futuro. La scoperta non rende attuali, però, i più ambiziosi sogni della geoingegneria né, a maggior ragione, le fantasie dei seguaci delle scie chimiche.

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