

Cellule vegetali in sezione con il citoplasma punteggiato di cromoplasti (Foto: David Webb, University of Hawaii).
La respirazione cromoplastica
Potete quindi immaginare la sorpresa dei ricercatori spagnoli quando, studiando piante di pomodoro (Solanum lycopersicum), si sono accorti che i cromoplasti, pur non contenendo clorofilla e incapaci di compiere la fotosintesi, non sono affatto metabolicamente inattivi come si riteneva. Dotati di tutti gli enzimi necessari a portare avanti le reazioni tipiche della catena respiratoria, i cromoplasti sono in grado di produrre autonomamente ATP, la molecola di scambio energetico alla base del metabolismo cellulare. A colpire l'interesse è stata soprattutto la presenza di una particolare proteina, il citocromo c6, che i cromoplasti hanno ereditato direttamente dai cianobatteri (da cui derivano, insieme ad altri plastidi e ai mitocondri, per endosimbiosi). Per analogia con le reazioni che avvengono negli altri organuli bioenergetici, la catena di reazioni che porta i cromoplasti a produrre ATP è stato battezzato respirazione cromoplastica (o chromorespiration, in inglese).
I risultati dello studio, pubblicati sulla rivista American Journal of Plant Physiology, riscrivono in parte i manuali di fisiologia vegetale: il modo in cui la cellula vegetale orchestra il proprio metabolismo potrebbe essere molto più complesso - ma anche molto più efficiente - di quanto immaginassimo. Da oggi il cuore energetico delle cellule vegetali pulsa un po' più forte.
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