Cristalli di zucchero per dolcificare il tè (Foto: Wikimedia Commons).
La nucleazione spiega fenomeni tra loro molto diversi
La nucleazione è l’evento scatenante di molti passaggi di stato: l’ebollizione, la condensazione e la sublimazione sono tutti fenomeni che richiedono la formazione di piccole unità del nuovo stato della materia, che si propagherà poi spontaneamente al resto della sostanza. Si tratta di una transizione che avviene in condizioni termodinamiche specifiche e che riguarda anche fenomeni non correlati direttamente ai passaggi di stato, come la cristallizzazione o l’assemblamento spontaneo di filamenti proteici. Persino nei Soda geyser innescati da alcune caramelle c’è lo zampino della nucleazione. Ma se è la nucleazione a innescare tutti questi fenomeni, che cosa innesca la nucleazione?Nucleazione: lì dove le molecole iniziano a ballare
Per spiegare il processo di nucleazione Anđela Šarić, primo autore dello studio apparso sulla rivista The Journal of Chemical Physics, suggerisce di pensare al modo in cui una tranquilla cena tra amici si può trasformare in una festa scatenata: «questo passaggio richiede generalmente che un gruppetto di persone inizi a ballare nello stesso momento». Si crea così un nucleo di persone attorno alle quali anche le altre inizieranno a ballare. Se questo gruppetto rimane di piccole dimensioni, è probabile che venga ignorato dagli altri. Tuttavia, oltre una certa dimensione, il “nucleo” iniziale attirerà sempre più persone, fino a trasformare l’intero gruppo di persone in unica massa danzante.
La nucleazione assomiglia a un flash mob in strada: basta che un gruppetto di persone si metta a ballare perché altre si uniscano subito (Foto: Wikimedia Commons).
La nucleazione delle proteine
La nucleazione è importante anche per la formazione di filamenti di proteine: basti pensare al modo in cui si assemblano spontaneamente i filamenti di actina e di tubulina, due delle principali proteine del citoscheletro. Questo fenomeno entra però in gioco anche in alcune malattie ed è alla base, per esempio, della formazione di fibrille amiloidi. Queste strutture sono formate da proteine con un'anomala configurazione β: si accumulano sotto forma di placche e, con il tempo, causano la degenerazione del tessuto nervoso. La presenza di placche amiloidi è uno dei segni clinici caratteristici della malattia di Alzheimer, ma si riscontra anche nei pazienti affetti da Parkinson o da diabete di tipo II.
La proteina amiloide con la caratteristica configurazione β (Immagine: Wikimedia Commons).
Grazie a simulazioni al computer, i ricercatori sono riusciti a studiare le condizioni che favoriscono - dal punto di vista termodinamico e cinetico - la nucleazione dei primi filamenti di proteine amiloidi e la loro successiva propagazione. I primi a formarsi sono piccoli oligomeri di proteine, che si raggruppano disordinatamente proprio come i gruppetti di persone che iniziano a ballare a una festa. Avviene poi un cambiamento conformazionale, che trasforma gli oligomeri in filamenti maturi che crescono progressivamente e propagano la configurazione beta anche ad altre proteine.