Aula di scienze

Aula di scienze

Persone, storie e dati per capire il mondo

Speciali di Scienze
Materie
Biologia
Chimica
Fisica
Matematica
Scienze della Terra
Tecnologia
I blog
Sezioni
Come te lo spiego
Science News
Podcast
Interviste
Video
Animazioni
L'esperto di matematica
L'esperto di fisica
L'esperto di chimica
Chi siamo
Cerca
Science News

Datazione al nerofumo per la più antica arte rupestre in Sudafrica

Datare l'arte rupestre è da sempre una sfida per gli archeologi di tutto il mondo. Una nuova tecnica ha permesso per la prima volta l'analisi al radiocarbonio di dipinti rupestri in Sudafrica: risalirebbero a oltre 5000 anni fa
leggi
Con le loro linee semplici e dinamiche, le figure dei dipinti rupestri sembrano essere senza tempo. Eppure datare queste forme espressive è fondamentale per comprendere lo sviluppo cognitivo dei nostri antenati, della loro cultura e delle loro pratiche religiose. Grazie a una nuova procedura, diversi dipinti rupestri delle popolazioni San sono stati datati con un’accuratezza mai raggiunta finora: risalgono a circa 5700 anni fa e rappresentano la più antica testimonianza di arte rupestre in Sudafrica.
Dipinto rupestre rivenuto a Ukalamba Drakensberge, in Sudafrica (Immagine: Wikimedia Commons)  

Perché è così difficile datare i dipinti rupestri?

Datare l’arte rupestre è un’operazione difficile e rischiosa. Il campionamento può causare gravi danni ai dipinti e, per di più, questo rischio non è controbilanciato dalla garanzia di successo. I campioni raccolti possono infatti risultare poco attendibili per i motivi più svariati: perché è difficile distinguere i materiali originali dai contaminanti moderni depositatisi sulla roccia; perché molti dipinti in Africa, a differenza di quelli europei, abbondano di composti a base di manganese e sono invece poveri di carbonio, indispensabile per l’analisi al carbonio-14; infine, perché anche i pigmenti contenenti carbonio non sono del tutto affidabili per la radiodatazione: basti pensare al caso del carboncino, che può anticipare la datazione anche di diversi secoli.  

Una nuova tecnica per datare l’arte rupestre

Per far fronte a questi ostacoli, i ricercatori hanno messo a punto un rigoroso protocollo di analisi dei pigmenti. Per prima cosa, hanno asportato in modo “chirurgico” campioni di appena mezzo millimetro quadrato, sufficiente per una prima analisi al microscopio elettronico a scansione e allo spettrometro. Solo nei casi in cui la quantità di carbonio è risultata adeguata, il team ha prelevato campioni più consistenti per la radiodatazione. Per assicurare una radiodatazione attendibile, i ricercatori hanno “ripulito” i campioni dai contaminanti più recenti, formati da depositi di ossalato di calcio, solfato di calcio, carbonato di calcio e argilla. Rimaneva però un ultimo ostacolo da superare: il carbonio contenuto nei pigmenti doveva essere datato in modo attendibile.
Dipinto rupestre della cultura San rinvenuto in Sudafrica (Immagine: Wikimedia Commons)  

Una radiodatazione al nerofumo

L’aiuto è giunto dal popolo San: i pigmenti delle loro pitture erano a base non solo di carboncino, ma anche di fuliggine e nerofumo (detto anche nero di carbonio). Il nerofumo deriva dalla combustione parziale di materiale organico, come grassi animali o resine, e ha un tratto distintivo: per poter essere usato come pigmento deve essere preparato poche ore prima dell’impiego. A differenza del carboncino, il carbonio da materiale organico deperibile è quindi una fonte del tutto attendibile per la radiodatazione. Grazie a questa analisi, i dipinti rupestri rinvenuti in Sudafrica, Lesotho e Botswana risultano avere circa 5700 anni. La procedura messa a punto per questo studio potrebbe aiutare a datare molti altri dipinti rupestri ancora senza una precisa data di nascita: un’analisi a tappeto dell’arte rupestre potrebbe davvero aiutare a scrivere una nuova pagina sull’origine della cultura in Africa, lì dove i nostri antenati hanno mosso i primi passi.   -- Immagine box e banner: Wikimedia Commons
Rock_painting_news
Rock_painting_news2

Devi completare il CAPTCHA per poter pubblicare il tuo commento