L'autunno dei dinosauri
Grazie a una sofisticata analisi statistica abbinata alle informazioni ricavate dai reperti fossili, i ricercatori sono giunti alla conclusione che altre cause, come ad esempio la rottura di masse continentali, l’intensa attività vulcanica e altri fattori ambientali ancora sconosciuti possano aver spinto i dinosauri a un graduale ma inesorabile declino.
La colossale eruzione nei Trappi del Deccan, in India, tra 60 e 65 milioni di anni fa, potrebbe aver contribuito alla scomparsa dei dinosauri. La caduta del meteorite fu il colpo di grazia (immagine: Wikimedia Commons)
Le analisi dimostrano che, mentre la diminuzione del numero di specie nel corso del tempo è osservabile in tutti i gruppi di dinosauri, i modelli di calo della biodiversità sono diversi. Per esempio, i sauropodi giganti dal lungo collo erano in declino più rapido, mentre i teropodi, il gruppo che include l’iconico Tyrannosaurus rex, erano in un declino più graduale.
Quando l'estinzione supera la speciazione
Manabu Sakamoto, il paleontologo dell’Università di Reading che ha guidato la ricerca ha dichiarato: “Non ci aspettavamo questo risultato. L’impatto di un asteroide è ancora il candidato numero uno per la definitiva scomparsa dei dinosauri [tranne gli antenati degli uccelli], ma è chiaro che questi poderosi animali avevano da tempo superato l’apice del loro successo evolutivo.” La svolta sembra collocarsi intorno a 50 milioni di anni prima dell’apocalisse, vale a dire circa 115 milioni di anni fa. A quell’epoca il tasso di estinzione superava già la comparsa di nuove specie. Proprio questa incapacità di evolvere abbastanza rapidamente potrebbe avere impedito ai dinosauri di riprendersi dopo la crisi ambientale causata dall’asteroide, ponendo fine a un dominio durato oltre 160 milioni di anni.
Una ricostruzione artistica del meteorite che circa 66 milioni di anni precipitò sulla penisola dello Yucatán, in Messico, ponendo fine al lungo dominio dei dinosauri (immagine: Wikimedia Commons)