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Etruschi fra noi, da sempre.

L'origine degli Etruschi è uno dei misteri insoluti fin dai tempi degli antichi storici, come Erodoto e Tito Livio. Diverse ipotesi che ora trovano una risposta dalla biologia molecolare e dalla genetica, grazie a uno studio italiano, che pone fine al mistero.
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L'origine degli Etruschi è uno dei misteri insoluti fin dai tempi degli antichi storici, come Erodoto e Tito Livio. Diverse ipotesi che ora trovano una risposta dalla biologia molecolare e dalla genetica, grazie a uno studio italiano, che pone fine al mistero.

 

Il "Sarcofago degli Sposi", una celebre urna funeraria oggi conservata al Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia, Roma (Crediti: Wikimedia Commons)

Da dove venivano gli etruschi, il popolo che dal VIII al I secolo a.C. ha abitato l’Etruria, un’antica regione dell’Italia centrale in gran parte formata dall’attuale Toscana? Sulle loro origini si sono interrogati addirittura i primi storici tra cui Erodoto, Tito Livio e Dionisio di Alicarnasso. Secondo Erodoto gli etruschi venivano da Oriente, per la precisione dalla Lidia (oggi corrispondente all’Ovest dell’Anatolia), per Tito Livio discendevano da popolazioni settentrionali oltre le Alpi, mentre per Dionisio di Alicarnasso la civiltà etrusca era totalmente autoctona.

Oggi, grazie all’integrazione tra archeologia e biologia molecolare, e secondo i dati analizzati da un gruppo di ricerca di Ferrara guidato da Silvia Ghirotto e coordinato dal genetista e divulgatore Guido Barbujani, forse siamo in grado di dare una risposta definitiva. 

Gli scienziati per prima cosa hanno estratto il DNA mitocondriale da 18 campioni ossei (ognuno costituito da due frammenti di tibia) provenienti dai siti di sepoltura nell’area di Casenovole (Toscana meridionale, vicino a Grosseto), datati III secolo a.C. e hanno poi cercato di risalire per ognuno di essi alla regione ipervariabile I (HVR-1). Trattandosi di delicatissimo DNA antico, i ricercatori hanno però dovuto mettere in atto una serie di protocolli volti a eliminare contaminazioni e sequenze troppo degradate, e alla fine del procedimento solo le sequenze di 10 individui sono risultate idonee per proseguire lo studio. A queste i ricercatori hanno aggiunto quelle di altri 4 individui che non erano ancora state pubblicate e 16 già presenti nelle banche dati, per un totale di 30, andando a confrontarle non solo con quelle già disponibili provenienti da popolazioni toscane contemporanee e medievali, ma anche con popolazioni europee e del vicino Oriente, sia antiche che moderne.

La mappa indica la provenienza dei campioni, i triangoli indicano quelli toscani contemporanei, i cerchi quelli medievali (Crediti: Ghirotto et al.)

 

A questo punto, i potenti software di analisi hanno potuto testare le ipotesi sull’origine degli Etruschi. Alla fine dei 24 milioni di simulazioni che mettevano alla prova diversi scenari, l’ipotesi vincente sembrerebbe dare ragione a Dionisio di Alicarnasso. Secondo i ricercatori è infatti evidente che alcune popolazioni toscane attuali (Casentino e Volterra) conservano nel DNA un retaggio genetico etrusco. Per quanto riguarda invece l’ipotesi dell’origine dall’Anatolia, in parte suffragata dalla similitudine tra le sequenze dei toscani e dei turchi, i ricercatori rilevano che, se mai c'è stata un' origine comune, le strade dei progenitori dei toscani e quelle degli antenati degli attuali turchi devono essersi separate tra i 5000 e i 10000 anni fa, a seconda delle variabili: uno scenario inconsistente con le ipotesi di Erodoto che pure qualche studio sembrava sostenere, per le quali ci si aspettava una separazione non più antica di 3000 anni fa.

Gli Etruschi sono ancora tra noi, e ci sono sempre stati.

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