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L'evoluzione all'acceleratore si studia sulle Ande

La velocità dell'evoluzione non è costante né nel tempo né nello spazio, ma anzi varia da habitat ad habitat. I Páramos delle Ande sono l'hotspot di biodiversità in più rapida evoluzione?
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La velocità dell'evoluzione non è costante né nel tempo né nello spazio: anzi da habitat ad habitat varia enormemente. Gli ecosistemi dove l'evoluzione, e quindi la speciazione, è proseguita (e prosegue) a un ritmo particolarmente elevato danno vita a hotspot di biodiversità, cioè a quelle inestimabili regioni del pianeta dove ora sono concentrati un alto numero di endemismi. Tra gli hotspot di più recente formazione gli ecosistemi dell'arcipelago delle le Hawaii, nell'Oceano Pacifico, e quelli di tipo mediterraneo sono tra più stupefacenti, ma secondo una nuova ricerca pubblicata su Frontiers in Genetics, i Páramos sono in assoluto l'ecosistema dove le specie si sono diversificate più rapidamente.
Biodiversita di piante vascolari del Páramo andino (Immagine: Santiago Madriñan, andrés J. Cortés, and James E. Richardson. (2013). Páramo is the world’s fastest evolving and coolest biodiversity hotspotFrontiers in Genetics)
Stiamo parlando di un tappeto di piante, prevalentemente erbacee ed arbusti, che chiazza le Ande tra un altezza di 2800 e 4700 metri sul livello del mare, estendendosi per 35.000 km2 attraverso l'America Centrale e Meridionale, e che attira da secoli l'attenzione degli studiosi soprattutto per la varietà di piante vascolari. L'ambiente, che ha cominciato a formarsi solo poco più di 2 milioni e mezzo di anni fa, quando l'orogenesi andina sollevò le montagne fino al suo attuale limite inferiore, possiede infatti tutte le condizioni per favorire la speciazione. Innanzitutto, i Páramos non hanno una estensione continua, ma distribuiti come un sorta di arcipelago di isole erbose delle dimensioni più varie che ricoprono le montagne: durante le ere glaciali, quando il limite inferiore dei Páramos si abbassava, si estendevano e ricongiungevano, per poi separarsi di nuovo negli interglaciali, un processo che ha senz'altro favorito la speciazione allopatrica. La forte escursione termica diurna favorisce inoltre l'evoluzione di adattamenti ad hoc, mentre l'alto flusso di raggi ultravioletti (bisogna ricordare che siamo in alta montagna) facilita il verificarsi di nuove mutazioni genetiche. Ma quanto è veloce il cambiamento? Gli scienziati, guidati dal botanico Santiago Madriñán, dell'Universidad de los Andes Bogotá in Colombia, si sono rivolti alle tecniche di filogenesi molecolare, analizzando le sequenze genetiche per 13 generi di piante vascolari dei Páramos e comparando i risultati con i generi corrispondenti dei più veloci hotspot documentati. I Páramos distaccano nettamente gli inseguitori: il tasso medio di speciazione all'interno dei generi risulta più elevato rispetto a ognuno degli 8 hotspot in giro per il mondo usati nel confronto. Forse è ancora presto, come avverte il collega Mike Andersso (University of Arizona) per incoronare il vincitore, ma Madriñán ne è certo: «I Páramos sono il nuovo laboratorio per studiare l'evoluzione che si verifica a ritmi straordinari».
Sulla speciazione allopatrica puoi continuare la lettura con un estratto da Immagini e concetti della Biologia di Sylvia S. Mader che puoi scaricare a questo link in formato PDF.
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