Come un pannello solare, le ali scure di questa Erebia cassioides assorbono il calore e consentono alla farfalla di regolare la propria temperatura corporea. Un indubbio vantaggio in alta montagna, che però sta costringendo molte specie scure a spostarsi sempre più a nord e in alta quota per sfuggire al riscaldamento globale (immagine: Eugenio Melotti)
In uno scenario in cui la temperatura media del pianeta sta aumentando, dunque, non stupisce che le specie scure siano più penalizzate, come suggerisce lo studio pubblicato su Nature Communications. Per appurare l’esistenza di una correlazione tra colorazione e temperatura, gli scienziati hanno eseguito scansioni del corpo e delle ali di 366 specie di farfalle e 107 specie di libellule presenti in tutta Europa. Hanno poi combinato l’analisi delle immagini digitali eseguite per valutare le variazioni di colore con i dati relativi alle mappe di distribuzione delle diverse specie. Risultato: una netta dominanza di insetti di colore chiaro nel caldo sud dell’Europa, e viceversa una prevalenza di quelli scuri nel nord più fresco.
Alcune specie di libellule, come Aeshna affinis, stanno spostando a nord il proprio areale di distribuzione (immagine: Wikimedia Commons)
I ricercatori hanno anche esaminato i cambiamenti nella distribuzione delle specie su un periodo di 18 anni dal 1988 al 2006 (qui la mappa), per verificare eventuali variazioni dovute al riscaldamento climatico. I risultati hanno mostrato che in media gli insetti stanno diventando più chiari, e che quelli di colore più scuro si stanno spostando verso le zone più fresche ai margini occidentali dell’Europa, ovvero le Alpi e i Balcani.
L’autore principale dello studio Dirk Zeuss, della Philipps-Universität Marburg in Germania, ha dichiarato: «Quando studiamo la biodiversità, spesso non conosciamo le regole generali sul perché certe specie si trovano in determinate zone e non in altre. Con questa ricerca siamo stati in grado di dimostrare quali specie di farfalle e di libellule in tutta Europa sono distribuite in base alla capacità di regolare il calore corporeo attraverso la loro variazione di colore. Finora potevamo solo osservare i massicci cambiamenti nell’entomofauna negli ultimi 20 anni. Adesso abbiamo un’idea precisa della causa di questi cambiamenti».
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