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Fiumi nel Sahara: sulle tracce delle migrazioni dei primi uomini

Poche barriere naturali appaiono invalicabili come le immense distese del deserto del Sahara: a maggior ragione se, a doverle superare, sono uomini vissuti più di centomila anni fa
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Poche barriere naturali appaiono invalicabili come le immense distese del deserto del Sahara: a maggior ragione se, a doverle superare, sono uomini vissuti più di centomila anni fa.

Estensione attuale del deserto del Sahara, così come appare oggi in una immagine satellitare (Foto: Wikimedia Commons)

Eppure le cose potrebbero non essere sempre state come le vediamo noi oggi: tre giganteschi fiumi, ora seppelliti sotto le dune, avrebbero un tempo solcato il deserto del Sahara, costituendo dei veri e propri “corridoi verdi” in grado di consentire movimenti migratori dalle zone sub-sahariane verso il Mediterraneo.

A suggerirlo è uno studio pubblicato sulle pagine della rivista PLOS One. Utilizzando accurati rilievi topografici del Sahara, ricercatori della University of Hull (Regno Unito) hanno messo a punto un sistema in grado di simulare al computer le condizioni climatiche di quella regione nelle epoche passate. In particolare, il modello ha permesso ai ricercatori di visualizzare il percorso di tre giganteschi sistemi fluviali a ovest della valle del Nilo. Questi fiumi avrebbero raccolto le acque riversate nella zona dai monsoni: nel periodo che va da centomila a centotrentamila anni fa (compreso tra le due glaciazioni più recenti), le perturbazioni monsoniche si spingevano molto più a nord di quanto facciano oggi, riversando sulle catene montuose a sud del Sahara piogge torrenziali. Da qui avrebbero quindi avuto origine i tre giganteschi sistemi fluviali che, attraversando da sud verso nord-ovest il Sahara, avrebbero creato delle vere “autostrade” di acqua e vegetazione nel mezzo del deserto. Uno di questi fiumi avrebbe addirittura raggiunto, nei momenti di piena, una larghezza di cento chilometri. A fare da corollario a questi giganteschi fiumi, vi sarebbero inoltre state ampie lagune e zone umide, soprattutto a nord-est dell’attuale Libia.

Il percorso dei tre giganteschi sistemi fluviali che, centomila anni fa, attraversavano il deserto del Sahara (Foto: PLOS One)

Dei tre fiumi, l’Irharhar è quello che con maggior probabilità avrebbe “guidato” le popolazioni primitive attraverso il deserto, come sembrerebbero suggerire anche i ritrovamenti di utensili di pietra lungo l’ipotetico corso del fiume.

Questo studio si inserisce nel filone di ricerca chiamato out of Africa (letteralmente, “fuori dall’Africa”): con questo termine, i ricercatori indicano i flussi migratori che spinsero i nostri antenati dalle zone sub-sahariane verso il Mediterraneo: migrazione che sarebbe alla base della nascita di tutte le civiltà fiorite in epoche successive nella zone mediterranea.

Sebbene le ipotesi avanzate dallo studio richiedano ulteriori conferme, numerosi insediamenti risalenti al periodo tra le due ultime glaciazioni sono stati ritrovati proprio nelle zone suggerite dal modello dei ricercatori inglesi. Questa simulazione potrebbe inoltre fornire agli archeologi una mappa in grado di guidarli verso ulteriori ritrovamenti, contribuendo così a ridisegnare la geografia delle migrazioni che, più di centomila anni fa, spinse i primi uomini out of Africa.

In questo video, pubblicato dalla rivista Nature, la simulazione della distribuzione di fiumi nella regione del Sahara nel periodo compreso tra centotrentamila e centomila anni fa:

 
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Foto 2_Sahara

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