Grandi aspettative
La missione Gaia, iniziata con il lancio del satellite il 19 dicembre del 2013, avrà una durata prevista di circa 5 anni dopo i sei mesi iniziali di test. Attualmente, il satellite Gaia si trova a circa un milione e mezzo di chilometri dalla terra, nella zona gravitazionale nota come L2. Da lì, a soli 1000 giorni dal lancio, Gaia ha compiuto oltre 110 miliardi di osservazioni fotometriche e 9.4 miliardi di osservazioni spettroscopiche, inviando a terra ogni giorno circa 40 GB di dati.
La missione Gaia in cifre. (mmagine: ESA)
Tra i suoi obiettivi primari ci sono quelli di determinare posizione e distanza di oltre un miliardo di stelle della nostra galassia, nonché ottenere informazioni sulle loro caratteristiche chimiche e fisiche. Ma c'è di più. Durante i suoi cinque anni di attività Gaia osserverà anche asteroidi, comete, pianeti extrasolari, supernove, nane brune e quasar. Insomma, quella che ci si aspetta da Gaia è una visione completamente aggiornata dell'Universo, molto più dettagliata di quella lasciata dal suo predecessore Hipparcos, un altro satellite dell'Agenzia Spaziale Europea lanciato in orbita nel 1989 al quale va il merito di aver catalogato per primo altre 100.000 stelle. A Gaia spetta il compito di ampliare - e di molto- questo catalogo con una precisione mai raggiunta prima. Il satellite potrà, infatti, misurare la posizione di oggetti 4000 volte meno luminosi rispetto al limite visibile umano dall'occhio umano con un'accuratezza di 24 microarcosecondi, un po' come misurare il diametro di un capello umano posto a 1000 km di distanza. Giusto per fare un paragone, Hipparcos avrebbe potuto fare lo stesso, ma solo se il capello fosse stato a una distanza di 20 km.