Oggi, 22 marzo, è la Giornata Mondiale dell’Acqua. La ricorrenza è stata istituita nel 1992 dalle Nazioni Unite ed è dedicata alla tutela e allo sfruttamento sostenibile delle risorse idriche sul pianeta. In particolare si fa riferimento all’acqua dolce, poiché rendere l’oro blu accessibile all’intera popolazione umana è una sfida ancora in corso.
La ragione è facilmente intuibile: ora siamo sette miliardi, ma per il 2050 le previsioni ci dicono che saremo circa nove miliardi. Produrre cibo per nove miliardi di bocche da sfamare ha un «costo» in termini di acqua che arriva fino a 5000 litri al giorno. In molte regioni, ad esempio nell’Africa Sub-sahariana, queste cifre sono pura utopia, la denutrizione e la malnutrizione sono all’ordine del giorno e la fame miete vittime soprattutto tra i bambini. La mancanza di acqua non frena solo sviluppo di un’agricoltura adeguata, ma rende impossibile l’avanzamento tecnologico della società: anche se non ci pensiamo, l’acqua è indispensabile in ogni procedimento industriale. Un semplice foglio di carta A4 richiede dai 2 ai 13 litri nel processo di produzione, a seconda della provenienza della cellulosa e della percentuale di carta riciclata (più si usa carta riciclata, meno acqua è necessaria). Per non parlare delle esigenze sanitarie, alle quali è stata dedicata la giornata mondiale del 2008.
La scarsità di acqua anche in Europa
Secondo il report Current water resources in Europe and Africa - Matching water supply and water demand diffuso in occasione del sesto forum mondiale sull’acqua appena conclusosi a Marsiglia, in vaste zone della Spagna e dell’Europa Orientale la domanda di acqua sta diventando superiore a quella che l’ambiente è in grado di offrire. Nonostante le pressioni del movimento negazionista, tra le cause della scarsità di acqua ci sono i cambiamenti climatici, e la situazione è inevitabilmente destinata a peggiorare nei prossimi decenni.
Un problema di riduzione
L’unica strada da percorrere è quella della gestione consapevole delle risorse idriche, imparando a produrre di più con meno acqua. Le nostre abitudini alimentari in quest’ottica avranno un grande peso: se per produrre un chilo di cereali sono necessari 1500 litri di acqua, per produrre un chilo di manzo ne servono dieci volte tanto. Traguardi come questi non possono realizzarsi senza creare consapevolezza nella popolazione sulla loro necessità, ed è principalmente questo il significato e l’utilità della giornata, la cui cerimonia ufficiale si è tenuta oggi a Roma con il discorso di apertura del direttore generale della FAO Graziano da Silva.
Per chi volesse saperne di più, il sito ufficiale è ricco di materiale informativo e promozionale, con brochures, loghi, video, animazioni, con una sezione dedicata alla didattica.