L'espressione dei geni Hox negli esseri umani e negli embrioni di topo. Immagine: The Visible Embryo
Chi controlla i controllori?
La regolazione del processo di embriogenesi potrebbe sembrare già abbastanza complicata così. In realtà, però, lo è ancora di più. Il passaggio da zigote a organismo vivente complesso è talmente cruciale che la natura ha pensato di aggiungere ulteriori passaggi . Lo studio firmato dai ricercatori australiani svela proprio uno di questi meccanismi di "super" controllo, descrivendo due proteine in grado di controllare l'attività dei geni Hox. Insomma, dei veri e propri controllori dei controllori. Si tratta di MOZ e BMI, proteine in grado di attivare o disattivare l'espressione di Hox e di modulare, quindi, il percorso di sviluppo embrionale.
La loro azione si svolge in modo opposto e sinergico. MOZ è necessario per l'attivazione dei geni, mentre BMI1 è fondamentale per impedire che vengano attivati prematuramente. L'azione combinata delle due permette di garantire che i geni Hox siano attivati nel modo e nel posto giusti. Si tratta di un passaggio fondamentale, in quanto se questi fossero attivati troppo presto o troppo tardi le ripercussioni sull'embrione, come ad esempio malformazioni della colonna vertebrale, potrebbero essere fatali. Un altro aspetto importante messo in evidenza dal nuovo studio riguarda l'influenza che l'ambiente esterno potrebbe avere nello sviluppo embrionale. È noto, ad esempio, come troppa vitamina A causi pesanti malformazioni nell'embrione. MOZ e BMI1 potrebbero essere proprio il canale attraverso il quale l'esterno trasmette segnali all'embrione. Diverse sostanze, infatti, possono modificare l'espressione di queste due proteine e, di conseguenza, alterare tutto il processo a cascata che ne consegue.
Immagine box e banner di apertura: Flickr, Bruno Cordioli
Gli architetti dell'embriogenesi
Scoperte due nuove proteine in grado di creare "l'impalcatura" genetica necessaria nelle prime fasi dello sviluppo embrionale.