Una schermata di un programma di visualizzazione della struttura 3D della cromatina (Immagine: Djekidel MN et al. Quantitative biology 2017)
Cromatina, dalla struttura alla funzione
Il bandeggio cromosomico è stato per molti anni uno strumento indispensabile per classificare i cromosomi e individuare con buona precisione la posizione di loci genetici. Per quanto prezioso, questo sistema non è di grande aiuto quando si tratta di mettere in relazione la sequenza di una stringa di DNA con la sua funzione strutturale nella cromatina. I ripiegamenti del DNA all’interno del nucleo non sono infatti casuali, e per un ottimo motivo: per esempio, il folding della cromatina permette di portare un gene nelle vicinanze delle sue sequenze regolatorie, come per esempio un enhancer che si trova a molte paia di basi di distanza. In definitiva, sapere come avviene il ripiegamento della cromatina è un passo fondamentale per capire come funziona il genoma di una cellula.1D, 2D, 3D: dalla sequenza lineare al modello tridimensionale
Un primo tentativo di studiare la struttura tridimensionale della cromatina risale al 2009, quando Erez Aiden e colleghi misero a punto Hi-C, un sistema per trasformare la stringa lineare del sequenziamento del DNA (struttura 1D) in matrici bidimensionali di interazione tra le sequenze (2D). Mancava ancora il passo successivo, quello più importante: la conversione di Hi-C in strutture 3D facilmente visualizzabili e interpretabili. Da allora, per le mani dei ricercatori sono passati terabasi di dati di sequenziamento e, dopo anni di prove, è nato finalmente Juicebox: una piattaforma open source completamente automatizzata e alla portata di tutti, che permette agli utenti di trasformare i semplici dati di sequenziamento in mappe tridimensionali del genoma.
Studio del ripiegamento della cromatina nella regione in cui i fattori GATA1 (in giallo) e GATA2 (in rosso) si legano sul cromosoma 11 (Immagine: Djekidel MN et al. Quantitative biology 2017)